Lavoro e previdenza

GiurisprudenzaLavoro

Licenziamento disciplinare. Termine e decorrenza delle controdeduzioni – Cassazione Lavoro, Sentenza n. 19361/2010

Ove, nell’ambito della procedura per l’irrogazione di sanzioni disciplinari, il lavoratore chieda di essere sentito personalmente ed abbia quindi luogo un incontro a tal fine, il termine assegnato per presentare le controdeduzioni non è quello originario, ma coincide con il giorno in cui le giustificazioni stesse vengono completate. Ed infatti, la richiesta del lavoratore di essere ascoltato personalmente paralizza il potere di provvedere all’irrogazione del provvedimento disciplinare e si risolve in una proroga del termine per le controdeduzioni. Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Sentenza n. 19361/2010 del 10/09/2010

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GiurisprudenzaLavoro

Licenziamento per molestie sessuali e diritto alla privacy – Cassazione Lavoro, Sentenza 18279/2010

Nella sentenza in rassegna la Suprema Corte di Cassazione ha statuito che il richiamo ad opera di una parte processuale al doveroso rispetto del diritto (suo o di un terzo) alla privacy – cui il legislatore assicura in ogni sede adeguati strumenti di garanzia – non può legittimare una violazione del diritto di difesa, diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento (art. 24, comma 2, Cost.) che non può incontrare, nel suo esercizio, ostacoli ed impedimenti nell’accertamento della verità materiale a fronte di gravi addebiti (nella specie, asserite molestie sessuali nei confronti di una collega di lavoro), suscettibili di determinare ricadute pregiudizievoli per la controparte in termini di irreparabile vulnus alla sua onorabilità o la perdita di altri diritti fondamentali (come il diritto al posto di lavoro).
Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Sentenza n. 18279 del 05/08/2010

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GiurisprudenzaLavoro

Va retribuito il tempo necessario per indossare la tuta da lavoro – Cassazione Sentenza 19358/2010

Il cosiddetto ‘tempo tuta’, ossia quello impiegato dal lavoratore per indossare gli abiti da lavoro, va retribuito. Lo ribadisce la Cassazione, che ha respinto il ricorso di un’azienda contro una sentenza della Corte d’appello di Roma, la quale aveva riconosciuto tale diritto ai dipendenti. La societa’ datrice di lavoro, nel suo ricorso, aveva sostenuto che il “tempo della vestizione non richiede applicazione assidua e continuativa ed e’ equiparabile ad un riposo intermedio ovvero al tempo necessario per recarsi al lavoro”.

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CivileGiurisprudenzaLavoro

Infortunio sul lavoro. Va risarcita anche la famiglia – Cassazione, Sentenza 19517/2010

Il lavoratore che, in seguito ad un incidente sul lavoro, si infortuna gravemente ha diritto di chiedere ed ottenere un cospicuo risarcimento per sé e per tutta la famiglia. E’ quanto stabilisce la recente sentenza della Cassazione secondo la quale non si può non tenere conto del fatto che danni di questo genere provocano uno sconvolgimento delle abitudini di vita che si ripercuote su tutta la sfera familiare.

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Ce GiustiziaGiurisprudenza

Anche il padre può beneficiare del permesso retribuito per allattamento – CE, Sentenza del 14/09/2010

La Corte di Giustizia si è pronunciata su una questione pregiudiziale sottopostale da un Tribunale spagnolo, dichiarando che l’art. 2, nn. 1, 3 e 4, nonché l’art. 5 della direttiva del Consiglio 9 febbraio 1976, 76/207/CEE (relativa all’attuazione del principio della parità di trattamento fra gli uomini e le donne per quanto riguarda l’accesso al lavoro, alla formazione e alla promozione professionali e le condizioni di lavoro), devono essere interpretati nel senso che ostano ad una misura nazionale come quella oggetto della causa principale (art. 37 dello Statuto dei lavoratori – Estatuto de los trabajadores – nella sua versione risultante dal Real Decreto Legislativo 24 marzo 1995, n. 1 (BOE n. 75 del 29 marzo 1995), la quale prevede che i lavoratori di sesso femminile, madri di un bambino e aventi lo status di lavoratore subordinato, possano beneficiare di un permesso retribuito per allattamento, secondo varie modalità, durante i primi nove mesi successivi alla nascita di tale bambino, mentre i lavoratori di sesso maschile, padri di un bambino e aventi il medesimo status, possano beneficiare del medesimo permesso solamente ove anche la madre di tale bambino abbia lo status di lavoratore subordinato.

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Privacy

Trattamento di dati relativi a donne che lasciano il lavoro per maternità

La Consigliera di Parità della Regione Lombardia potrà ricevere dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali-Direzione Provinciale del Lavoro di Milano le informazioni relative alle lavoratrici madri che si sono dimesse nel periodo 2005-2008. Il Garante ha infatti dato via libera allo scambio di dati tra i due enti ai fini della realizzazione del progetto di ricerca “Maternità e occupazione” finanziato dalla Regione.

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GiurisprudenzaPenalePrivacy

Consentita la videosorveglianza se il lavoratore è infedele – Cassazione Penale, Sentenza 20722/2010

Gli articoli 4 e 38 dello Statuto dei lavoratori implicano l´accordo sindacale a fini di riservatezza dei lavoratori nello svolgimento dell´attività´ lavorativa, ma non implicano il divieto dei cd. controlli difensivi del patrimonio aziendale da azioni delittuose da chiunque provenienti. In tali ipotesi non si ravvisa la inutilizzabilità, ai sensi dell´articolo 191 c.p.p., di prove di reato acquisite mediante riprese filmate, ancorché sia perciò imputato un lavoratore subordinato.

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AttualitàGiurisprudenzaLavoro

Melfi, reintegrati gli operai licenziati dalla Fiat. “Provvedimento antisindacale”

Il licenziamento di tre operai dello stabilimento di Melfi (Potenza) della Fiat (due dei quali delegati della Fiom), deciso dall’azienda il 13 e 14 luglio scorso, ha avuto carattere di “antisindacalità” ed è quindi stato annullato dal giudice del lavoro, che ha ordinato l’immediato reintegro dei tre nel loro posto. Lo si è appreso stamani. La notizia è stata confermata dal segretario regionale della Basilicata della Fiom, Emanuele De Nicola, secondo il quale “la sentenza indica che ci fu da parte della Fiat la volontà di reprimere le lotte a Pomigliano d’Arco e a Melfi e di ‘dare una lezione’ alla Fiom”.

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