L’Italia di Luciano Spalletti è scesa in campo con un 3-5-2 che ha visto Donnarumma tra i pali, una difesa composta da Di Lorenzo, Bastoni e Calafiori, un centrocampo folto con Politano, Barella, Rovella, Tonali e Udogie, e l’attacco guidato da Raspadori e Kean. L’approccio degli Azzurri è stato positivo fin dai primi minuti, tanto che al 9’ Sandro Tonali ha sbloccato il risultato con un gol a porta vuota, su assist di Politano, dopo un’azione corale ben orchestrata da Bastoni e Barella. Questo vantaggio iniziale ha galvanizzato la squadra, che nel primo tempo ha creato diverse occasioni, tra cui un tiro di Kean respinto dal portiere tedesco Baumann e una conclusione potente di Tonali parata con difficoltà.
Nonostante una Germania più aggressiva nel possesso palla, l’Italia ha chiuso il primo tempo in vantaggio per 1-0, mostrando una buona organizzazione difensiva e una discreta capacità di ripartire. Tuttavia, il copione è cambiato nella ripresa. Julian Nagelsmann, ct della Germania, ha azzeccato i cambi: l’ingresso di Kevin Kleindienst e Nico Schlotterbeck ha dato nuova linfa ai tedeschi. Al 49’, su un cross di Kimmich, Kleindienst ha pareggiato con un colpo di testa al centro dell’area, sfruttando una disattenzione della retroguardia azzurra. Il gol della vittoria è arrivato al 76’, ancora da calcio d’angolo: Goretzka ha anticipato Bastoni sul primo palo e ha infilato Donnarumma, ribaltando il punteggio sull’1-2.
Punti di forza e fragilità dell’Italia
La prestazione dell’Italia è stata complessivamente positiva, soprattutto nel primo tempo, dove la squadra ha dimostrato di saper tenere testa a una Germania tecnicamente superiore. Tonali è stato il migliore in campo per gli Azzurri, non solo per il gol, ma per la qualità e la quantità offerte a centrocampo. Tuttavia, il match ha messo in luce fragilità croniche, in particolare sui calci piazzati: entrambi i gol tedeschi sono nati da situazioni di palla ferma, un problema ricorrente che Spalletti non è ancora riuscito a risolvere. Basta pensare alla recente sconfitta contro la Francia (3-1) a novembre 2024, dove un autogol su azione da fermo aveva pesato sul risultato.
In attacco, l’Italia ha sprecato troppo: Raspadori e Kean hanno avuto occasioni limpide, ma la mancanza di cinismo sotto porta è costata cara. Sul piano difensivo, Calafiori è uscito per infortunio nel finale, costringendo gli Azzurri a chiudere in dieci, mentre Di Lorenzo e Rovella hanno mostrato qualche incertezza, soprattutto nella gestione dei duelli contro Sané e Musiala. Nonostante il ko, il divario di un solo gol lascia aperta la qualificazione, ma a Dortmund servirà una prestazione perfetta.
La Germania: cinismo e solidità
La Germania, schierata con un 4-2-3-1 (Baumann in porta; Kimmich, Tah, Rudiger, Raum; Goretzka, Gross; Sané, Musiala, Amiri; Burkardt), ha fatto valere il suo cinismo. Pur priva di stelle come Havertz e Wirtz, infortunati, la squadra di Nagelsmann ha controllato il possesso palla per gran parte della gara, anche se nel primo tempo è stata sterile in zona gol. La reazione nella ripresa, però, è stata da grande squadra: i cambi hanno funzionato e i gol su calcio piazzato hanno dimostrato una preparazione tattica impeccabile. Goretzka, autore del gol decisivo, e Kleindienst sono stati i protagonisti della rimonta, mentre Kimmich ha confermato la sua leadership con due assist decisivi.
Il pubblico tedesco, con circa 3.500 tifosi presenti a San Siro, ha festeggiato una vittoria importante, come sottolineato dal profilo ufficiale della DFB su X: “Wir gewinnen in Mailand! Danke für eure überragende Unterstützung!”. Questo successo dà alla Germania un vantaggio psicologico per il ritorno, anche se il margine minimo lascia tutto in bilico.
Reazioni e analisi post-partita
Il sentiment online riflette un mix di delusione e ottimismo tra i tifosi italiani. Su X,
@MatteoDG93
ha scritto: “Una buona Italia perde la partita per due disattenzioni nelle marcature, l’ennesima su calcio piazzato negli ultimi match. Il risultato non è buono, ma la prestazione c’è stata. A Dortmund servirà la partita perfetta”. Simile il commento di
@TuttocalcioS
: “Quanto rode perdere una partita così, giocata molto molto meglio. Hanno segnato tanto per cambiare con 2 colpi di testa, incredibile quanto siamo scarsi su questo fondamentale”. La stampa, come La Gazzetta dello Sport, ha evidenziato la maestosità di Tonali ma anche gli errori difensivi che hanno deciso il match.
Spalletti, nel post-partita, ha probabilmente difeso la prestazione dei suoi, sottolineando la qualità del gioco espresso, ma non potrà ignorare le lacune emerse. Dall’altra parte, Nagelsmann può sorridere per la capacità della sua squadra di reagire e sfruttare le occasioni, un segnale di maturità in vista del ritorno.
Prospettive per Dortmund
Il 1-2 di San Siro tiene vive le speranze dell’Italia, ma il ritorno al Signal Iduna Park sarà una montagna da scalare. Per passare il turno, gli Azzurri dovranno vincere con almeno due gol di scarto (ad esempio un 2-0 o un 3-1) per evitare i supplementari. Un’impresa difficile, considerando lo storico dello stadio di Dortmund, dove l’Italia ha comunque un ricordo dolce: la semifinale dei Mondiali 2006, vinta 2-0 con i gol di Grosso e Del Piero. Tuttavia, la Germania attuale è una squadra solida e difficilmente concederà spazi.
In palio non c’è solo la semifinale di Nations League (contro Portogallo o Danimarca), ma anche un girone più agevole per le qualificazioni al Mondiale 2026: vittoria significherebbe affrontare Slovacchia, Irlanda del Nord e Lussemburgo; sconfitta porterebbe a un gruppo con Norvegia, Israele, Estonia e Moldavia. Spalletti dovrà lavorare sulla concentrazione difensiva e sulla concretezza offensiva, magari inserendo alternative come Frattesi o Lucca, entrati nel finale senza incidere.
Un classico che non delude mai
Italia-Germania resta una delle rivalità più affascinanti del calcio mondiale. Con 37 precedenti (15 vittorie italiane, 9 tedesche, 13 pareggi), ogni scontro è una storia a sé. Ieri sera, gli Azzurri hanno perso una battaglia, ma non la guerra. La prestazione c’è stata, il cuore pure: ora serve un miracolo sportivo per ribaltare il risultato e tenere vivo il sogno delle Final Four, magari da ospitare a Torino.
Tabella delle formazioni ufficiali
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Donnarumma; Di Lorenzo, Bastoni, Calafiori; Politano, Barella, Rovella, Tonali, Udogie; Raspadori; Kean
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Baumann; Kimmich, Tah, Rudiger, Raum; Gross, Goretzka; Amiri, Musiala, Sané; Burkardt
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Tabella delle sostituzioni
Tabella dei marcatori
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Tiro a porta vuota dopo azione corale
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Colpo di testa su cross dalla destra
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Colpo di testa su calcio d’angolo
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Tabella degli ammoniti
Tabella degli espulsi