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Helldivers 2 sotto la lente dell’ONU: un videogioco può manipolare i giocatori?

Non capita tutti i giorni che un videogioco finisca nel mirino delle Nazioni Unite. Eppure, Helldivers 2, il fenomeno sparatutto cooperativo sviluppato da Arrowhead Game Studios, ha fatto proprio questo. Durante la Game Developers Conference (GDC) 2025, il CEO dello studio, Johan Pilestedt, ha rivelato un dettaglio sorprendente: l’ONU ha contattato il team per capire come il gioco riesca a “manipolare” i giocatori, spingendoli a combattere per un regime totalitario mascherato da utopia democratica. Una satira militare che, a quanto pare, ha colpito nel segno, non solo tra i giocatori, ma anche tra le istituzioni internazionali.
La satira che conquista (e inquieta)
Helldivers 2, rilasciato a febbraio 2024 su PS5 e PC, ha rapidamente scalato le classifiche, vendendo milioni di copie e diventando uno dei titoli più discussi dell’anno. Il gioco immerge i giocatori nei panni di soldati sacrificabili al servizio di Super Earth, un governo che propaganda la “democrazia gestita” mentre li manda a morire contro orde di insetti e robot. La genialità sta nel tono: una parodia esagerata di militarismo e propaganda, ispirata a classici come Starship Troopers, che mescola umorismo nero a un gameplay frenetico e coinvolgente.
Ma dietro le risate e le esplosioni c’è qualcosa di più profondo. Pilestedt, intervenendo alla GDC 2025, ha spiegato come il team abbia volutamente progettato un’esperienza che gioca con la psicologia dei giocatori. “Ci siamo chiesti: potremmo fare il lavaggio del cervello a un’intera community per farla combattere per uno stato fascista? E se sì, saremmo a nostro agio con questo? La risposta è stata: sì, ci siamo riusciti”, ha dichiarato il CEO, sottolineando l’intento satirico del progetto. L’ironia sta nel fatto che i giocatori, indossando uniformi identiche e rispondendo a ordini con saluti militari, finiscono per abbracciare – spesso senza rendersene conto – i valori di un regime oppressivo.
L’attenzione dell’ONU
Il successo di questa formula non è passato inosservato. Secondo Pilestedt, le Nazioni Unite hanno chiesto ad Arrowhead di tenere un intervento per esplorare come Helldivers 2 utilizzi meccaniche di gioco e narrazione per influenzare il comportamento dei giocatori. Non è chiaro se l’ONU veda il titolo come un caso di studio sulla propaganda digitale o come un monito sui rischi della manipolazione psicologica, ma la richiesta dimostra quanto i videogiochi siano ormai considerati un medium capace di andare oltre il semplice intrattenimento.
La satira di Helldivers 2 funziona proprio perché è sottile: i giocatori partecipano attivamente a un sistema che li sfrutta, ma lo fanno con entusiasmo, spinti da missioni sempre più disperate e da una community che celebra ogni “vittoria” per Super Earth. È un esperimento sociale mascherato da sparatutto, e il fatto che migliaia di persone continuino a rispondere alla chiamata alle armi – ironica o meno – ha trasformato il gioco in un fenomeno culturale.
Un gioco che riflette la società
Non è la prima volta che Arrowhead si avventura in territori provocatori. Già con Magicka lo studio aveva dimostrato un gusto per l’ironia tagliente, ma Helldivers 2 porta questa visione a un livello superiore. La guerra infinita contro nemici alieni, le trasmissioni propagandistiche in-game e il modello live service che evolve in base alle azioni dei giocatori creano un’esperienza che è allo stesso tempo divertente e disturbante. Come ha detto Pilestedt alla GDC: “Se inizi a indossare la stessa uniforme di tutti gli altri e a fare saluti constantemente, potresti trovarti in un regime totalitario”. Una battuta che, però, nasconde una verità scomoda.
Il gioco non si limita a intrattenere: obbliga i giocatori a confrontarsi con i meccanismi della propaganda, della lealtà cieca e del sacrificio. E lo fa con un’efficacia tale da spingere anche l’ONU a voler capire come funzioni. È un raro caso in cui un videogioco diventa uno specchio della società, mostrando come sia facile cadere nella trappola di un’ideologia, soprattutto quando è avvolta in un pacchetto divertente e adrenalinico.
Un successo con luci e ombre
Il percorso di Helldivers 2 non è stato privo di ostacoli. Dopo un lancio trionfale, il gioco ha affrontato critiche per problemi tecnici e decisioni controverse, come l’obbligo temporaneo di un account PSN per i giocatori PC, poi ritirato grazie alla protesta della community. Eppure, il titolo ha mantenuto una base di fan fedeli, affascinati dal suo mix di caos organizzato e critica sociale. La capacità di Arrowhead di ascoltare i giocatori e adattare il gioco – come dimostrano gli aggiornamenti costanti e il dialogo aperto con la community – ha contribuito a consolidarne il successo.
Ora, con l’interesse dell’ONU, Helldivers 2 si trova in una posizione unica: non è più solo un videogioco, ma un caso di studio su come il medium possa influenzare il pensiero e il comportamento. Pilestedt e il suo team hanno dimostrato che si può creare qualcosa di divertente e profondo allo stesso tempo, ma questo riconoscimento porta con sé una domanda: fino a che punto i giocatori sono consapevoli della satira che stanno vivendo?
Riflessioni per il futuro
La vicenda di Helldivers 2 apre un dibattito più ampio sul potere dei videogiochi come strumento narrativo e psicologico. In un’epoca in cui la propaganda digitale è una realtà quotidiana, il lavoro di Arrowhead ci ricorda che il confine tra finzione e realtà può essere più sottile di quanto pensiamo. L’ONU potrebbe usare questa esperienza per studiare come i media interattivi influenzano le masse, ma per i giocatori resta una scelta: combattere per Super Earth con un sorriso ironico o fermarsi a riflettere sul perché lo stanno facendo.
Per ora, il gioco continua a evolversi, con nuove missioni e contenuti che tengono viva la sua guerra satirica. Ma una cosa è certa: Helldivers 2 non è solo un successo commerciale, è una provocazione che ha fatto alzare più di un sopracciglio, persino alle Nazioni Unite. E tu, sei pronto a salutarne la gloria o a mettere in discussione gli ordini?

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