Arthur Larrue – La diagonale Alechin
La diagonale Alechin: Un ritratto inedito del campione del mondo
Arthur Larrue, con la sua opera “La diagonale Alechin”, ci immerge nel mondo affascinante e complesso di Aleksandr Alechin, uno dei più grandi campioni di scacchi di tutti i tempi. Andando ben oltre le semplici mosse sulla scacchiera, l’autore ci offre un ritratto intimo e profondo di un personaggio controverso e affascinante.
Un genio tormentato
Alechin, con i suoi occhi d’acciaio e il suo carattere marziale, era un vero e proprio dominatore degli scacchi. La sua vittoria contro Capablanca nel 1927 lo consacrò come campione del mondo, ma dietro la sua maestria si celava un uomo tormentato, un genio inquieto che lottava contro i propri demoni.
Larrue ci svela un Alechin poliedrico:
- Un uomo di mille volti: In Russia, fu campione nazionale di scacchi, giudice istruttore della polizia criminale e persino interprete presso il Comintern. Alcuni sostengono addirittura che fosse una spia scampata alla condanna a morte.
- Un esule in Francia: In Francia, dove si rifugiò nel 1921, divenne Alexandre Alekhine, capitano della nazionale francese di scacchi.
- Un genio indisciplinato: Alechin era un giocatore geniale, ma anche un bevitore accanito e un seduttore impenitente. Trattava spesso le persone come semplici pedoni sulla scacchia, e la sua vita personale fu segnata da numerosi alti e bassi.
La diagonale Alechin: un attacco a sorpresa
Il titolo del libro, “La diagonale Alechin”, fa riferimento a una delle sue strategie di gioco più famose. Con un attacco a sorpresa, Alechin mirava a sbaragliare l’avversario, spesso cogliendolo di sorpresa. Ma questa strategia, così efficace sulla scacchiera, sembrava riflettere anche la sua vita, fatta di colpi di scena e di scelte imprevedibili.