Camillo Langella – Gaeta, ultimo atto
Gaeta, ultimo atto: un’epica resistenza raccontata
Camillo Linguella, con la sua opera “Gaeta, ultimo atto”, ci trasporta nei tumultuosi eventi che segnarono la fine del Regno delle Due Sicilie. L’assedio di Gaeta, ultimo baluardo borbonico, è un episodio spesso trascurato nei manuali di storia, ma che rivela aspetti inattesi e sorprendenti.
Un assedio inaspettato
Il cliché dell’esercito borbonico come una riedizione dell’armata Brancaleone, composta da soldati poco motivati e indisciplinati, viene completamente ribaltato. A Gaeta, assistiamo a una resistenza strenua e inaspettata, dove i soldati napoletani combattono con coraggio e determinazione.
L’epidemia silenziosa
Quello che rende ancora più tragica questa storia è il ruolo determinante giocato da un nemico invisibile: il tifo. L’epidemia decimò le truppe assediate, più che le armi garibaldine. I soldati morirono di fame e di malattia, in un contesto di grande sofferenza umana.
Il destino di Francesco II
Il libro di Linguella rivaluta anche la figura di Francesco II, l’ultimo re delle Due Sicilie. L’autore ci mostra un sovrano non solo vittima delle circostanze, ma anche un uomo profondamente segnato dagli eventi. La Chiesa, del resto, sta valutando la sua beatificazione, un segno dell’interesse crescente per questa figura controversa.
Perché leggere “Gaeta, ultimo atto”?
- Una storia dimenticata: Linguella riporta alla luce un episodio cruciale della storia italiana, spesso trascurato o semplificato.
- Una narrazione avvincente: L’autore, con uno stile coinvolgente, ci fa rivivere le emozioni e le tensioni di quel periodo.
- Una nuova prospettiva: Il libro offre una visione più complessa e sfumata degli eventi, mettendo in discussione alcuni luoghi comuni.
- Un’opera di grande valore storico: “Gaeta, ultimo atto” è un contributo importante alla storiografia italiana, che stimola il dibattito e la riflessione.