Elia Kazan – Gli assassini
Gli Assassini: Un Dramma Familiare nel Cuore dell’America
“Gli assassini” di Elia Kazan, regista premio Pulitzer, è un romanzo che scava a fondo nelle dinamiche familiari e nelle tensioni sociali dell’America degli anni ’60. Attraverso la storia di Cesario Flores, un sergente dell’aeronautica messicano-americano, Kazan ci immerge in un mondo complesso e contraddittorio, dove le tradizioni, l’identità e la violenza si intrecciano in modo inestricabile.
Un Padre, Due Figli, Due Destini
Cesario Flores è un uomo rigido, legato alle sue radici messicane e profondamente devoto alla sua famiglia. Ha due figli, Juana e Arturo, che incarnano due generazioni e due visioni del mondo diametralmente opposte. Juana, la figlia maggiore, è una ragazza ribelle e idealista, coinvolta nelle proteste studentesche e nel movimento per i diritti civili. Arturo, il figlio minore, è invece un giovane conformista e ambizioso, che cerca di seguire le orme del padre.
La Frattura Generazionale
Il romanzo esplora la profonda frattura generazionale che divide Cesario dai suoi figli. Il padre, legato a un’etica tradizionale e a valori conservatori, fatica a comprendere le aspirazioni e le ribellioni dei suoi figli. Juana, invece, rappresenta la voce di una nuova generazione, che sfida le convenzioni e lotta per un futuro più giusto ed equo.
Violenza e Redenzione
Al centro della narrazione c’è un atto di violenza che sconvolge la famiglia Flores. Questo evento tragico diventa il catalizzatore di una serie di riflessioni sulla natura della violenza, sulle responsabilità individuali e sulla possibilità della redenzione.
Un’America in Fermento
“Gli assassini” è un romanzo che riflette il clima politico e sociale dell’America degli anni ’60, un periodo segnato da profonde tensioni e da un’intensa ricerca di identità. Kazan, attraverso la storia della famiglia Flores, ci offre un ritratto complesso e sfaccettato degli Stati Uniti, un paese in continua evoluzione e tormentato da profonde contraddizioni.