Vincenzo Consolo – Nottetempo, casa per casa
Nottetempo, casa per casa: Un viaggio nella Sicilia del dopoguerra tra memoria e riscatto
Un affresco corale della Sicilia tra le macerie della guerra e la speranza del futuro
“Nottetempo, casa per casa”, pubblicato nel 1992, è un romanzo di Vincenzo Consolo che narra le vicende di una comunità siciliana alle prese con le difficoltà del dopoguerra. Attraverso le storie intrecciate di diversi personaggi, l’autore compone un affresco corale che restituisce un’immagine viva e commovente della Sicilia tra le macerie della guerra e la speranza di un futuro migliore.
Un viaggio tra memoria e riscatto
Il romanzo si svolge nel corso di una sola notte, la notte del 2 dicembre 1949, quando un gruppo di uomini si riunisce in un casolare per giocare a carte e raccontare le proprie storie. Le loro memorie ripercorrono gli anni bui della guerra, le violenze subite, le perdite sofferte, ma anche la forza d’animo e la solidarietà che hanno permesso alla comunità di sopravvivere.
Personaggi indimenticabili e storie che si intrecciano
Tra i protagonisti indimenticabili del romanzo troviamo Chino, un giovane orfano che cerca di ricostruire la sua vita dopo la morte dei genitori; don Blasco, un vecchio contadino depositario della memoria collettiva; e Cosimo, un ex partigiano tormentato dai ricordi della guerra. Le loro storie si intrecciano a quelle di altri personaggi, dando vita a un quadro completo e sfaccettato della realtà siciliana del dopoguerra.
Una lingua poetica e suggestiva
La scrittura di Consolo è poetica e suggestiva, ricca di immagini evocative e metafore. L’autore utilizza un linguaggio che mescola sapientemente il siciliano all’italiano, creando un registro espressivo unico e originale.
Un’opera di grande valore letterario e umano
“Nottetempo, casa per casa” è un’opera di grande valore letterario e umano. Consolo riesce a dare voce ai traumi e alle speranze di un popolo che cerca di risollevarsi dalle macerie della guerra e di costruire un futuro migliore. Il romanzo è un invito a non dimenticare il passato e a valorizzare la memoria come strumento di riscatto e di crescita.