Giovanni Comisso – Cribol
Cribol: Tra vitalismo e oscurità nell’Italia del dopoguerra
Un ritratto di un uomo libero e anticonformista
“Cribol”, pubblicato nel 1964, è l’ultimo romanzo di Giovanni Comisso. Ambientato nel Veneto rurale del dopoguerra, narra le vicende di Mario aka Cribol, un uomo eccentrico e anticonformista che sfida le convenzioni sociali con il suo stile di vita dissoluto e libertario.
Un soprannome che racchiude un’essenza
Cribol, soprannome che deriva da una contrazione di “Cristo” e “diavolo”, ben rappresenta la duplice natura del protagonista: da un lato, la sua vitalità prorompente e il suo legame profondo con la natura; dall’altro, la sua indole ribelle e il suo rifiuto delle regole imposte dalla morale comune.
Un amore senza passioni e un’ossessione per la virilità
Cribol è sposato con Isabella, un matrimonio più che altro un accordo societario per la gestione di diverse attività commerciali. Il loro rapporto è privo di passione e Cribol si concede numerose avventure amorose, senza però trovare mai un vero appagamento. Ossessivamente preoccupato per la sua virilità, Cribol si aggrappa a rimedi stravaganti e bizzarri per mantenerla.
Lo scontro con il potere religioso
Le sue scelte di vita lo portano a scontrarsi con don Fulvio, il severo parroco del paese, che rappresenta l’ordine e la morale tradizionale. Don Fulvio vede in Cribol una minaccia ai suoi valori e cerca di ostacolarlo con ogni mezzo.
Un finale enigmatico e una riflessione sulla vita
Il romanzo si conclude con un finale enigmatico e aperto, lasciando al lettore il compito di interpretare la vicenda e la figura di Cribol. Comisso, attraverso il suo protagonista, offre una riflessione sulla libertà individuale, sulla ricerca del piacere e sul senso della vita in un’epoca di transizione e di incertezza.