Amets Arzallus Antia, Ibrahima Balde – Fratellino
Un racconto toccante e crudo che narra la storia di un migrante africano alla ricerca del fratello minore disperso durante il suo viaggio verso l’Europa
Fratellino, scritto da Amets Arzallus Antia in collaborazione con Ibrahima Balde, è un libro che ci porta nel cuore di una realtà drammatica: quella dei migranti che, spinti da disperazione e sogni di un futuro migliore, affrontano pericoli immensi per raggiungere l’Europa.
Protagonista del romanzo è Ibrahima Balde, un giovane guineano che lascia il suo paese in cerca di opportunità e di una vita migliore per sé e per la sua famiglia. Il suo viaggio, però, si trasforma presto in un incubo. Attraversa il deserto, subisce violenze e soprusi, assiste alla morte di compagni di viaggio. Ma il pensiero del fratellino, partito prima di lui e di cui non ha più avuto notizie, lo spinge ad andare avanti.
Fratellino non è solo un romanzo di denuncia, ma anche un’intima e toccante storia di legami familiari.** Ibrahima ripercorre i ricordi dell’infanzia trascorsa con il fratello minore, un legame profondo che rappresenta per lui l’unica vera certezza nella sua vita travagliata.
Il libro è scritto in un linguaggio semplice e diretto, che riflette la durezza della vita di Ibrahima e degli altri migranti. Le parole di Balde sono cariche di dolore, rabbia, ma anche di speranza e di amore per la sua famiglia e per il suo paese.
Fratellino è un libro che non lascia indifferenti. Un pugno allo stomaco che ci costringe ad aprire gli occhi sulla realtà dei migranti e sulle loro sofferenze.** Un invito a riflettere sul nostro ruolo di fronte a queste tragedie e a mobilitarci per creare un mondo più giusto e solidale.
Oltre al suo valore narrativo, Fratellino rappresenta anche un’importante testimonianza. La storia di Ibrahima Balde è una tra le tante storie di migranti che ogni giorno rischiano la vita per inseguire un sogno. Un’occasione per conoscere da vicino la realtà di queste persone e per comprendere le ragioni che le spingono a lasciare tutto per intraprendere un viaggio così pericoloso.