Maria Grazia Calandrone – Dove non mi hai portata
Dove non mi hai portata: viaggio profondo e toccante nella storia di una figlia e di sua madre
Dove non mi hai portata, opera di Maria Grazia Calandrone, non si configura come un semplice romanzo, bensì come un’intensa e commovente ricerca autobiografica. L’autrice, infatti, ripercorre la storia della sua vita, segnata dall’abbandono da parte della madre all’età di otto mesi.
Un intreccio di cronaca e memoria intima:
La narrazione si sviluppa su due binari paralleli: da un lato, Calandrone ripercorre i fatti del 1965, anno in cui i suoi genitori, Lucia Galante e Giuseppe Calandrone, decisero di abbandonarla a Villa Borghese a Roma, per poi togliersi la vita. Dall’altro, l’autrice si interroga sul perché di quel gesto estremo, scavando nei ricordi frammentari e nei documenti dell’epoca per ricostruire la figura di sua madre e il contesto sociale in cui si trovava.
Un ritratto di una donna fragile e coraggiosa:
Emergerge così il ritratto di Lucia, una donna fragile e allo stesso tempo coraggiosa, segnata da una storia personale difficile e dalle rigide convenzioni sociali dell’epoca. Una donna che, nonostante le difficoltà, aveva trovato la forza di amare e di creare una famiglia.
Una denuncia sociale senza veli:
Ma Dove non mi hai portata non è solo una storia personale. È anche un’invettiva contro le ipocrisie e le ingiustizie di una società che, nel nome della morale, condannava senza pietà donne come Lucia. La Calandrone denuncia il clima di intolleranza e di pregiudizio che regnava nell’Italia degli anni Sessanta, puntando il dito contro le istituzioni e contro la mentalità comune che relegava le donne a ruoli marginali e privi di autonomia.
Un viaggio di scoperta e di perdono:
Il libro di Maria Grazia Calandrone è un viaggio doloroso ma necessario, che permette all’autrice di fare i conti con il passato e di perdonare la madre. È un viaggio che la porta a confrontarsi con i propri fantasmi e a riscoprire le proprie origini.
Un’opera letteraria di grande valore:
Dove non mi hai portata è un’opera letteraria di grande valore, che si distingue per la sua sincerità, la sua profondità e la sua capacità di evocare emozioni intense. Un libro che non solo ci commuove, ma che ci spinge a riflettere su temi universali come l’amore, la perdita, il dolore e il perdono.
Da segnalare ancora:
- La delicatezza e la sensibilità con cui l’autrice tratta un tema così doloroso;
- La capacità di ricostruire il contesto storico e sociale dell’epoca;
- L’utilizzo sapiente di diversi registri linguistici, che alternano la poesia alla prosa;
- La forza del messaggio di speranza e di rinascita che emerge dalle pagine del libro.