Therese Philosophe E La Letteratura Pornografica In Francia Tra Seicento E Settecento
di Pancrazio Caponetto – Lo storico Robert Darnton nel suo volume Libri proibiti, pubblicato nel 1995, ha analizzato la letteratura clandestina , “ i cattivi libri”, come venivano definiti dall’autorità di Polizia, che circolavano in Francia nel Settecento. Si trattava di romanzi erotici, testi di satira politica o utopiche descrizioni di società ideali. Erano volumi di solito stampati all’estero che circolavano di contrabbando in Francia. Per il suo studio Darnton ha consultato gli archivi della Societè Typographique de Neuchatel, una grande impresa per la stampa e la distribuzione che riforniva il mercato francese dal Principato di Neuchatel, nella Svizzera francofona.
Tra i tanti testi proibiti diffusi nella Francia del Settecento Darnton ne ha analizzati tre in particolare: Therese philosophe (o memorie per far conoscere la storia del Padre Dirrag e di Mademoiselle Eradice) ; L’anno 2440 ; Aneddoti su Mme la contessa du Barry.
Ci soffermeremo sul primo, opera probabilmente del marchese d’Argens, comparso nel 1748 e considerato da Darnton “ quanto di più vicino alla pornografia pura possa esistere “.
In Francia tra Seicento e Settecento vi erano state diverse pubblicazioni di letteratura erotica. Nel 1655 era comparso L’ecole des filles ( La scuola delle giovinette ), primo libro pornografico della letteratura francese ( opera sequestrata e bruciata sulla pubblica piazza per mano del boia ). Nel 1660 usciva l’ Academie des dames (L’ Accademia delle dame, prima edizione in latino, edizione in francese 1680 ) di Nicolas Chorier ( 1612 – 1692 ), una satira erotica che racconta sotto forma di dialoghi l’iniziazione sessuale di una giovinetta. Al 1682 risale la pubblicazione di Venus dans le cloitre ( Venere nel chiostro ), opera dell’Abbè du Prat pseudonimo di un autore sconosciuto. Anche questo testo è strutturato nella forma del dialogo in cui una suora più anziana ed esperta istruisce una sorella più giovane sul sesso.
Nel Settecento assistiamo a una seconda ondata di scritti pornografici. Nel 1741 abbiamo la pubblicazione di tre testi: Le canapè couleur de feu ( Il divano color fuoco ), una favola licenziosa scritta da C.L. Fougeret de Monbron; L’art de foutre, di Francois de Baculard d’Arnaud, opera ambientata in un bordello, la cui stesura costò all’autore la reclusione nella Bastiglia; Histoire de dom B …portier de Chartreux, scritta da J.C. Gervaise de Latouche, secondo Darnton “ un vero e proprio tour de force tra lascivia e anticlericalismo, che insieme a Therese philosophe dominò la classifica dei best seller fino alla caduta dell’Ancien Régime.”
Anche intellettuali di spicco dell’illuminismo francese si cimentarono con questo genere di lavori. Nel 1748 Denis Diderot pubblicò Le bijoux indiscrets ( I gioielli indiscreti ), opera in cui raffigura il re Luigi XV nelle vesti di un sultano del Congo che riceve un anello magico che ha il potere di far parlare le vulve ( “gioielli” ) delle donne.
Nel 1755 Voltaire scrisse La pucelle d’Orleans ( La vergine d’Orleans ), poema satirico in ventuno canti che si scaglia contro il culto di Giovanna d’Arco, ( in seguito – ricorda Darnton – ritoccato da altri e ripubblicato in versioni più spinte ).
Intorno agli anni Ottanta del Settecento compaiono gli scritti erotici di Mirabeau: Erotika biblion ( Dell’erotismo nei libri, 1782 ), breve trattato sulla sessualità; Ma conversion, ou le libertin de qualitè ( 1783 ), romanzo in cui il protagonista, un giovane libertino, si prostituisce ; Le Rideau levè ou l’education de Laure ( Il sipario alzato o l’educazione di Laura, 1785 ) testo in cui si descrive l’iniziazione di una ragazza ai piaceri della carne da parte del padre adottivo.
Infine il secolo si chiude con le opere del Marchese de Sade ( tra queste: Justine o le disavventure della virtù, La filosofia nel boudoir, Le 120 giornate di Sodoma ) che ignorate o proibite per oltre un secolo, hanno influenzato poeti come Baudelaire e Rimbaud e sono state successivamente rivalutate nel sec.XX da Apollinaire, dai surrealisti, da P. Klossowski,G. Bataille,M. Blanchot, dagli intellettuali della rivista Tel quel, “che vi hanno scorto l’espressione, libera dalle censure della ragione e delle convenienze sociali, di aspetti fondamentali della natura umana (la preminenza assoluta della sessualità, l’impulso verso la distruzione) poi indagate dalla psicanalisi.” ( Enciclopedia Treccani ).
Veniamo ora a Therese philosophe. Vediamo come ne parla il Marchese de Sade nella sua Histoire de Juliette ( 1797 ): “ Un lavoro incantevole del marchese d’Argens; il solo che abbia mostrato il traguardo, pur senza averlo raggiunto; l’unico libro che abbia felicemente accostato lussuria ed empietà e che, se fosse stato reso disponibile al pubblico come era nelle intenzioni dell’autore, avrebbe potuto rappresentare il paradigma del libro immorale. “Dunque “ lussuria ed empietà “. Da un lato il libro si può collocare nella letteratura pornografica francese del Settecento, dall’altro rientra a pieno titolo nella cultura dell’Illuminismo. Therese era una philosophe, pertanto condivideva lo spirito dei libertini dell’epoca, i liberi pensatori che sottoponevano all’esame della ragione ogni aspetto della realtà e, soprattutto, demolivano sotto i colpi dell’ironia i dogmi della Chiesa cattolica. Therese philosophe è un libro costituito da una serie di scene erotiche, come in molti classici della tradizione pornografica, “ senonchè essi sono qui raccordati tra loro – ha scritto Darnton – da dialoghi di argomento metafisico…Sesso e metafisica…nulla è più conforme allo spirito libertino del Settecento.
“Tutto ciò risulta evidente sin dall’inizio del libro che mescola il racconto fittizio dell’adolescenza di Therese e un episodio reale annunciato sin dal sottotitolo del testo: memorie per far conoscere la storia del Padre Dirrag e di Mademoiselle Eradice. I nomi Dirrag ed Eradice erano gli anagrammi di Jean Baptiste Girard e Catherine Cadière. Quest’ultima, una giovane e pia fanciulla di Tolone aveva accusato il gesuita Padre Girard, suo confessore e guida spirituale di averla sedotta. Il caso ebbe una vasta eco nella Francia del Settecento e provocò una vera proliferazione di pamphlet. Scrive Darnton : “ Gli ingredienti per stimolare l’immaginazione anticlericale c’erano tutti: sesso e fanatismo, intrighi in confessionale e smascheramento dell’ipocrisia dei gesuiti…”
Nel testo Therese racconta in prima persona la storia di Padre Dirrag ed Eradice, presentandola “come un evento decisivo nello sviluppo della propria educazione sessuale e metafisica, il vero argomento del libro” ( Darnton ).
L’opera, che è in sostanza la storia della vita di Therese, si struttura in quattro parti: 1) la gioventù e il caso Dirrag; 2) l’iniziazione alla filosofia grazie a Mme C. e all’abate T. , due amici di famiglia ; 3) l’iniziazione a molteplici forme di perversione attraverso dialoghi con Mme Bois – Laurier, una ex prostituta ; 4 ) la maturità sessuale e filosofica insieme al suo amante.
Nella prima parte Therese, osservando e ascoltando padre Dirrag, scopre il sesso e la filosofia materialistica.
Tuttavia le nuove conoscenze restano lettera morta in quanto la madre la rinchiude in un convento dove il “divino liquido” del corpo della ragazza si impoverisce ed atrofizza a causa della repressione sessuale. Uscita dal convento Therese ritorna a vivere grazie ai consigli di due amici di famiglia. Mme C. e l’abate T. I due che sono amanti e conoscono le gioie del sesso attraverso la pratica della masturbazione, le spiegano che”il liquido” del suo corpo è “il principio del piacere” e deve essere lasciato liberamente fluire. Tuttavia la ragazza viene invitata a rispettare le convenzioni sociali a mantenere la sua verginità,ad evitare pertanto che un uomo la penetri perchè la gravidanza, sempre possibile in quel caso, deve essere vissuta solo nel matrimonio. Non bisogna rinunciare al bene supremo del piacere, ma esso si può essere provare solo nella masturbazione e la seconda parte del libro è un’apologia dell’autoerotismo.
Il terzo momento dell’educazione sessuale di Therese è costituto dall’incontro con una ex prostituta Mme Bois – Laurier, che istruisce la ragazza sulle pratiche sessuali da lei vissute. Si tratta della parte meno originale del libro, in sostanza un calco di opere classiche della letteratura erotica francese, come L’Academie des dames o L’Ecole des filles, di cui si è detto, e italiana come i Ragionamenti, di Pietro Aretino.
La quarta e ultima parte del testo descrive la relazione fra Therese e un aristocratico, il Conte, destinato a diventare il suo amante. I due sono fortemente attratti l’uno dall’altra, ma non si sposeranno, né avranno, almeno inizialmente, rapporti sessuali. Vivranno gioiosamente per alcuni mesi trovando il piacere nella masturbazione reciproca, come usavano Mme C. e l’abate T., fino a quando il Conte non propone a Therese una scommessa:se la ragazza riuscirà a passare due settimane consultando la biblioteca di libri erotici del Conte e a contemplare i dipinti lussuriosi senza masturbarsi, la collezione sarà sua, diversamente il Conte sarà pronto a possederla promettendo di sverginarla senza fecondarla. Alla fine dell’opera proprio quest’ultima circostanza si verificherà. Therese cede alla tentazione di masturbarsi e il Conte la possiederà eiaculando fuori di lei. “ Il coitus interruptus – scrive Darnton – trionfa sulla masturbazione. Da quel momento la coppia vivrà felicemente, facendo continuamente l’amore, senza problemi, senza preoccupazioni e senza figli. “
Therese philosophe è in sostanza un bildungsroman, un romanzo di formazione, una storia di educazione alla sessualità “nella quale filosofia e ricerca della voluttà procedono di pari passo, per celebrare infine la propria unione in forma di edonismo filosofico. “ ( Darnton ).
Dal punto di vista filosofico sono evidenti le influenze della letteratura libertina del Settecento, ( in particolare Diderot, e materialisti come d’Holbach e Lamettrie ). Altrettanto presente è l’impronta delle filosofie meccanicistiche del Seicento ( Cartesio, Malebranche, Spinoza , Hobbes) . Ma l’influenza più forte, secondo Darnton, è quella del poeta latino Lucrezio, visto che nel romanzo le azioni degli uomini sono determinate da particelle di materia che agiscono sui sensi e determinano la volontà.
Nel testo è presente anche “un esame delle religioni alla luce della ragione naturale “, come recita il titolo di un capitolo del libro. E’ un attacco alle presunte verità del cristianesimo in cui rivive la polemica antireligiosa tipica di esponenti dell’illuminismo come Voltaire. Ma è anche una difesa della necessità della religione come strumento per controllare, disciplinare le masse, mantenere l’ordine costituito.
Nonostante questo ossequio alle convenzioni sociali, Therese philosophe, può essere considerata, secondo Darnton, una sfida ai valori dominanti dell’Ancien Régime. Therese rifiuta il ruolo di moglie e di madre come fanno le altre protagoniste del romanzo: Mme C. e Mme Bois – Laurier, tre libere pensatrici dedite al libero amore.” Si tratta – ha scritto Darnton – di uno straordinario esempio di immaginazione letteraria, che trascina il lettore oltre le norme stabilite, in una zona fluida dove si può giocare con l’idea di un diverso ordine sociale. Montesquieu e Rousseau hanno fatto più o meno la stessa cosa nelle Lettres persanes e nel Contrat social. Tutti il libri filosofici si muovevano in questo spazio libero dove era possibile ogni sperimentazione…Nessun’opera, tuttavia, svolge il proprio soggetto con l’affascinante disinvoltura di Therese philosophe, la più spregiudicata fantasia del libero pensiero dell’epoca dell’Ancien règime. “
Tutti gli articoli del Prof. Pancrazio Caponetto