Giustizia nel caos, ricorso al Tar contro la nomina di Prestipino alla Procura di Roma
di Salvo Cataldo – Il procuratore Generale presso la Corte d’appello di Firenze, Marcello Viola, ha impugnato innanzi al Tar la nomina di Michele Prestipino Giarritta a procuratore della Repubblica presso il tribunale di Roma
Il procuratore Generale presso la Corte d’appello di Firenze, Marcello Viola, ha impugnato innanzi al Tar la nomina di Michele Prestipino Giarritta a procuratore della Repubblica presso il tribunale di Roma. Ne da’ notizia il legale di Viola, Girolamo Rubino.
Dopo il bando del 2018 per il conferimento dell’incarico di procuratore di Roma la quinta commissione del Csm, nel maggio del 2019, avanzo’ al plenum una proposta di delibera assunta a maggioranza (con quattro voti favorevoli) a favore di Viola, una (con un voto favorevole) per Francesco Lo Voi, attuale procuratore di Palermo, e una con un voto favorevole per Giuseppe Creazzo, che guida la procura di Firenze.
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In un secondo momento, dopo l’apertura dell’indagine da parte della procura di Perugia sull’ex presidente dell’Anm Luca Palamara e su alcuni componenti del Csm, il Consiglio superiore della magistratura acquisi’ copia di alcune trascrizioni disponendo la revoca delle tre proposte formulate originariamente.
In una nuova seduta del gennaio 2020 la quinta commissione del Csm formulo’ tre nuove proposte per il conferimento dell’incarico di procuratore di Roma: i destinatari erano, questa volta, Lo Voi, Creazzo e Prestipino Giarritta, all’epoca procuratore aggiunto nella Capitale. A marzo il Plenum, dopo un doppio ballottaggio, si espresse a favore di Prestipino Giarritta. Viola, i cui interessi sono difesi anche dall’avvocato Giuseppe Impiduglia, ha impugnato innanzi al Tar la nomina di Prestipino.
I legali sostengono che il Csm “da un lato ha ammesso come fosse acclarato il ‘mancato coinvolgimento’ di Viola rispetto al procedimento di Perugia e che lo stesso fosse ‘parte offesa rispetto alle macchinazioni o aspirazioni di altri’, ma dall’altro lato ha illegittimamente revocato l’originaria proposta a favore di quest’ultimo e, senza esternare alcuna motivazione idonea a giustificare tale cambio di indirizzo, non ha formulato nei suoi confronti alcuna nuova proposta”.
Con il ricorso si sostiene che il Csm avrebbe “valorizzato in modo decisivo il radicamento territoriale di Prestipino Giarritta e la conoscenza da parte di quest’ultimo del contesto di riferimento della Procura di Roma, senza condurre correttamente il giudizio comparativo e omettendo di valutare i numerosi titoli e le importanti esperienze vantate da Viola”.
Il ricorso, inoltre, citando specifici precedenti giurisprudenziali del Tar e del Consiglio di Stato, sostiene che il Csm avrebbe sbagliato nel ritenere prevalente il profilo di Prestipino Giarritta e che quest’ultimo aveva svolto “solo funzioni semidirettive”, come quella di procuratore aggiunto presso le Procure di Reggio Calabria e di Roma, “a fronte delle funzioni direttive svolte da Viola”, che e’ stato procuratore della Repubblica a Trapani e e’ attualmente Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Firenze.
Si e’, infine, sostenuto che il Csm avrebbe “errato” nel ritenere “prevalente” l’esperienza di Prestipino Giarritta in materia di criminalita’ organizzata, “senza tenere adeguatamente conto delle esperienze di Viola quale procuratore della Repubblica di Trapani, quale componente della Direzione distrettuale antimafia di Palermo e quale gip presso il tribunale di Palermo”. Nei prossimi mesi si terra’ innanzi al Tar del Lazio l’udienza di discussione del ricorso.
La provenienza di questa notizia è certificata dalla fonte Agenzia Dire – www.dire.it