Tar accoglie ricorso Regione Campania, sospesa ordinanza de Magistris su movida
di Nadia Cozzolino – Il Comune di Napoli aveva esteso l’orario di apertura dei bar fino alle 3:30 nel weekend. De Magistris: “De Luca abusa di una posizione dominante”
NAPOLI – Il Tar della Campania ha accolto il ricorso presentato dalla Regione contro il Comune di Napoli in relazione all’ordinanza del sindaco Luigi de Magistris che estendeva l’orario di apertura dei bar fino alle 3:30 nel weekend (alle 2:30 nei giorni infrasettimanali) e la possibilita’ di vendere e consumare bevande da asporto fino alla mezzanotte. Il decreto del Tribunale amministrativo regionale sospende l’ordinanza sindacale: anche per la citta’ di Napoli varranno, quindi, gli orari fissati dall’ordinanza del governatore Vincenzo De Luca, che permette l’apertura dei locali fino all’una di notte e il consumo di bevande alcoliche fino alle 22 di sera.
Nel decreto firmato dal presidente del Tar Salvatore Veneziano si indicano, tra i motivi della pronuncia, “l’aggravamento del rischio sanitario” non solo a Napoli “atteso il prevedibile afflusso dai comuni limitrofi, se non da tutta la provincia, sul territorio del comune Napoli in ragione dei piu’ ampi orari previsti dall’ordinanza sindacale e delle eventuali attivita’ ludiche dalla stessa consentite”. Si sottolinea anche la “situazione di incertezza” derivante dalle due distinte ordinanze “differenziate e contrastanti” al punto tale da “ingenerare oggettivi dubbi sulla liceita’ dei comportamenti da tenere, da parte degli operatori economici e degli avventori, e conseguenti criticita’ nello svolgimento delle attivita’ di verifica e controllo da parte degli operatori a cio’ deputati, con potenziali rischi di ordine pubblico”. Il governatore campano aveva definito l’ordinanza del sindaco di Napoli un “provvedimento palesemente illegittimo”, annunciando la presentazione di un ricorso.
DE MAGISTRIS: “DE LUCA ABUSA DI POSIZIONE DOMINANTE, CONTE INTERVENGA”
“Ci vuole un chiarimento del governo senno’ non ne usciamo”. È questa la richiesta del sindaco di Napoli Luigi de Magistris, intervenuto in merito alle due distinte ordinanze sulla movida varate da Comune e Regione. Il primo cittadino si e’ espresso pochi minuti prima che un’ordinanza del Tar sospendesse l’ordinanza del Comune, dando quindi piena efficacia anche sul territorio di Napoli alle disposizioni regionali. “Siccome il presidente del Consiglio ci ha dato ragione – ha aggiunto l’ex Pm – di fronte a chi sta abusando in maniera evidente di una posizione dominante, in questo caso il presidente della Regione Campania (Vincenzo De Luca, ndr), e’ necessario che intervenga il governo. Altrimenti si pone una questione costituzionale. Ho ragione di ritenere che da qui a qualche giorno ci sara’ un intervento chiarificatore, sta al presidente del Consiglio rimettere a posto la democrazia, altrimenti sara’ un caos istituzionale e sociale molto pericoloso per le nostre comunita’”. “Non e’ una questione personale – ha voluto chiarire il primo cittadino -, ma si tratta di capire come vogliamo tutelare la salute e nel frattempo garantire la ripresa delle attivita’ sociali, economiche e lavorative. Il presidente del Consiglio ci ha rassicurato che siamo nella piena legittimita’ di operare ordinanze che hanno a che fare con la regolamentazione delle attivita’ cittadine. Ho sentito piu’ volte il ministro dell’Interno Lamorgese e il presidente dell’Anci Decaro, ho parlato con Conte in videoconferenza e il presidente del Consiglio ci ha dato ragione su tutta la linea: abbiamo il suo supporto, quello di tutti i sindaci e del governo, che ci hanno confermato la piena legittimita’ dell’ordinanza”. “È un problema che va risolto a livello nazionale. Noi – ha rimarcato de Magistris – andremo avanti perche’ Napoli sta vivendo una fase molto difficile: bisogna salvaguardare il diritto alla salute con il diritto alla ripresa delle attivita’ sociali, il diritto al lavoro e all’economia. Ma ci tengo a dire che sono finanche sconcertato perche’ quei provvedimenti (adottati da De Luca, ndr) stanno mettendo a rischio la salute”. De Magistris ha infine invocato “un’intesa” tra le due distinte linee di Comune e Regione “altrimenti – ha detto – vado dal prefetto e gli do la fascia tricolore”.
“La nostra ordinanza non e’ stata ne’ annullata ne’ sospesa, resta l’apertura di luoghi come il bosco di Capodimonte e la Floridiana. È un’ordinanza legittima, e’ prevalso il capriccio di una persona (il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, ndr) che ritiene di dover intervenire sulla regolamentazione della mobilita’ pedonale, economia e commerciale e che nulla ha che fare con la sanita’”. Lo dice il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, commentando il decreto del Tar che ha accolto il ricorso della Regione contro l’ordinanza del Comune sulla movida. “Il provvedimento – aggiunge de Magistris – non pregiudica il merito, di cui si discutera’ nei prossimi giorni, e siamo convinti che dal punto di vista giuridico abbiamo le ragioni dalla nostra parte. Il decreto dice una cosa anche comprensibile: che di fronte a orari contrastanti si e’ ritenuto far prevalere l’ordinanza regionale, perche’ viene giustificata come una ordinanza di natura sanitaria. È questo il punto grave e che ho sottolineato al presidente del Consiglio: la regolamentazione dei mercati e delle attivita’ economiche e’ materia di pertinenza dei sindaci”. Per l’ex Pm con l’ordinanza regionale, che in virtu’ del decreto del Tar e’ valida anche a Napoli, De Luca “mette in pericolo la salute dei napoletani e dei campani, perche’, restringendo orari e spazi, spinge persone a concentrarsi. Se dopo le 22 non puoi portare la birra fuori da un locale, tutte le persone entreranno nel locale”. Il sindaco chiede quindi nuovamente al governo di intervenire contro “un abuso di posizione dominante di un presidente di Regione che, invece di dare conto del disastro che sta venendo fuori sulla sanita’ napoletana e campana, si diverte a incidere sulla vita delle persone”. A De Luca, de Magistris chiede di “smetterla con questi atteggiamenti che rischiano di distruggere i territori e la salute dei concittadini: questo non possiamo consentirtelo”.
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