Open Arms, quando Renzi voleva il processo per Salvini: il tweet diventa virale
di Alfonso Raimo – Dopo l’astensione di Italia Viva in giunta al Senato scatta l’ironia della rete sulla presunta incoerenza di Matteo Renzi
ROMA – “Io sono dell’idea di votare a favore della richiesta di autorizzazione a procedere“. Lo diceva il 23 gennaio scorso il senatore Matteo Renzi, fondatore di Italia viva, ospite di PiazzaPulita a proposito del voto in aula sul caso Gregoretti. Un passo indietro.
All’epoca, il 20 gennaio, tutta la maggioranza non si presento’ in Giunta per le immunita’, “per non fare di Salvini un martire“. Un comportamento simile a quello tenuto da Italia viva oggi sul caso Open arms, come rivendica Davide Faraone? Non proprio.
Com’e’ noto il voto sulle autorizzazioni a procedere non si esaurisce in giunta. Li’ si istruisce e si vota la relazione per l’aula. In aula c’e’ un voto autonomo e definitivo. Infatti, il 12 febbraio, in aula, i partiti di governo votarono a favore del processo. Perche’ questa differenza rispetto alla giunta? Semplice: tra le due date ci furono le regionali del 26 gennaio.
E la maggioranza non voleva che Salvini traesse un vantaggio mediatico. Rendendolo “un martire” il voto della giunta lo avrebbe favorito nel clima preelettorale. Alla fine, paradossalmente, Salvini fu ‘mandato’ a processo dallo stesso centrodestra in giunta, e poi dal centrosinistra in aula.
Ma a parte questo gioco tattico, la maggioranza e in primis lo stesso Renzi, erano favorevoli al processo. Tre giorni dopo il voto della giunta il leader di Italia Viva lo spiego’ a Corrado Formigli, condannando proprio il ‘tatticismo esasperato’ che c’era stato il 20 gennaio. “A Salvini del processo non gliene frega niente. Ma cambia posizione perche’ deve sfruttare mediaticamente l’onda. Ma non e’ il centrosinistra che vuole processare Salvini. Sono i magistrati che vogliono farlo. Io penso che sia una cosa schifosa che Salvini abbia tenuto dei poveri disgraziati in mezzo al mare. Ma non sono io che devo decidere. Io sono dell’idea di votare a favore della richiesta di autorizzazione a procedere. Rispetto al gioco tattico della commissione: non l’hanno capito gli elettori, non l’ha capito nessuno. E alla fine mi sono perso anch’io”, ammetteva il senatore fiorentino il 23 gennaio.
Parole che pesano oggi, dopo che Italia viva non ha partecipato al voto su Open Arms. L’intervista di Matteo Renzi a Corrado Formigli e’ ancora online sul sito di La7. La sintetizza bene un tweet dello stesso Renzi. Sui social il cinguettio sta diventando virale come segno della sua – presunta – incoerenza: perche’ Renzi si esprimeva a favore del processo e oggi i suoi non partecipando al voto sulla Open arms hanno fatto il contrario?
Al momento il senatore fiorentino non si e’ espresso. Ma lo hanno fatto gli esponenti del suo partito a Palazzo Madama. “Sono salito sulle navi per dare solidarieta’ ai migranti per cui non accetto lezioni da nessuno e il giudizio politico su Salvini l’ho espresso abbondantemente in ogni occasione. Sono al tempo stesso un garantista ma non a corrente alternata e non ho mai pensato che procedure parlamentari e giustizia debbano essere usati politicamente. Noi stiamo tenendo la stessa posizione della volta scorsa in giunta. A decidere sara’ il Senato e prima di esprimerci verificheremo scrupolosamente le carte”, ha detto il capogruppo Davide Faraone.
Ma le parole di Faraone colgono solo un aspetto della vicenda.
Se e’ vero infatti che anche sulla Gregoretti Italia viva non partecipo’ al voto, quella fu una scelta di tutt’altro stampo. In primo luogo fu una scelta condivisa da tutti i partiti di maggioranza – ivi inclusi M5s e Pd. E questa volta invece la maggioranza si e’ spaccata. E poi in quel frangente peso’ il condizionamento del clima elettorale. Come dimostra il tweet di Renzi, Italia viva voleva mandare a processo Salvini.
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