VIDEO | Fase 2, Coldiretti: “Arriva la siepe anti contagio salva ristoranti
di Alfonso Raimo – Un’azienda di Pistoia lancia delle ‘barriere’ verdi o fiorite per risolvere il problema del distanziamento sociale nei locali
ROMA – Arriva la siepe anti contagio per ottimizzare gli spazi e salvare bar, ristoranti, spiagge e locali pubblici con barriere verdi in grado di separare fisicamente ambienti e persone, bloccando il droplet aereo portatore del virus. Lo rende noto la Coldiretti in occasione della ripartenza delle attività commerciali il 18 maggio nell’evidenziare la grande capacità di innovazione del Made in Italy per il rispetto delle norme di sicurezza che prevedono tra l’altro che la distanza minima di un metro tra clienti può essere ridotta solo ricorrendo a barriere fisiche tra i diversi tavoli, secondo le indicazioni delle regioni. Assieme ai timori per la sicurezza e le relative responsabilità, le preoccupazioni per il rispetto delle distanze all’interno dei locali commerciali rappresenta – sottolinea la Coldiretti – il vincolo più gravoso da rispettare con le limitazioni degli spazi che in molti casi comportano addirittura la mancanza di convenienza alla riapertura.
Le siepi verdi – sottolinea la Coldiretti – possono essere realizzate con diverse varietà di piante e fiori differenziati per altezza, dimensioni e condizioni da collocare in ambienti interni o all’aperto, per mantenere le misure di sicurezza anti-Covid19. Si tratta di un’alternativa green per risolvere il problema del distanziamento sociale fra le persone, separare tavoli o delimitare confini che peraltro – precisa la Coldiretti – profuma, purifica l’aria in modo naturale e rappresenta certamente un’alternativa esteticamente più valida durante l’estate rispetto all’algido plexiglas.
Il progetto dei distanziatori verdi personalizzati di Giorgio Tesi Group da Pistoia – sottolinea la Coldiretti – oltre che in Italia ha riscontrato particolare interesse anche in Francia e Germania con moltissime piante disponibili all’uso, resistenti a temperature elevate, vicinanza al mare, carenza d’acqua e con una fioritura che segna l’intera stagione estiva, tanto che anche alcuni stabilimenti balneari nazionali hanno già avviato i contatti per l’installazione. I vivai Faro di Giarre in provincia di Catania propongono di utilizzare sistemi di separazione con spalliere di piante mediterranee con l’obiettivo di conciliare le nuove regole per la tutela della salute con il bello e piante come l’ulivo, il mirto o il gelsomino sono alcune delle alternative che ben si adattano a questo scopo per separare tavoli, delimitare confini o anche – conclude la Coldiretti – per le soste in esercizi commerciali creando un percorso verde in attesa del proprio turno per alleggerire il tempo trascorso ad aspettare.
La capacità di innovazione è la dimostrazione della grande forza di reazione del settore florovivaistico italiano che è stato tra i più colpiti dall’emergenza Coronavirus e dalle limitazioni poste al commercio per effetto della chiusura forzata con un danno stimato dalla Coldiretti nel 2020 pari a 1,5 miliardi di euro dovuto a problemi sull’export, con blocchi al confine ed in dogana di tanti paesi Ue ed extra-Ue, ritardi e problemi nel trasporto su gomma, la chiusura dei canali distributivi ma anche il divieto di cerimonie come battesimi, matrimoni, lauree e funerali che ora riprendono ma con forti limitazioni e la cancellazione di tutte le manifestazioni fieristiche dedicate agli appassionati. Il settore è uno dei più belli e amati del Made in Italy dove sono impegnate 27mila imprese con circa 200mila posti di lavoro che ora si trovano in gravissime difficoltà e per questo – conclude la Coldiretti – c’è bisogno di misure urgenti di sostegno.
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