Giustizia

UCPI: «No allo scempio del processo da remoto»

Con la la delibera adottata ieri 24 Aprile, la Giunta dell’Unione delle Camere Penali, da un lato prende atto della intervenuta conversione in legge del dl con il quale sono state introdotte (con i commi 12 bis, ter, quater e quinquies) norme intese a consentire la celebrazione di processi penali su piattaforme commerciali di conversazione (Skype for Business e Teams), sul presupposto di condizioni epidemiche tali da non consentirne la celebrazione nelle aule giudiziarie, ma rileva, tuttavia, che l’incessante iniziativa politica dei penalisti italiani volta a contrastare tale innovazione normativa, ha trovato consensi parlamentari crescenti, sia in parte delle opposizioni che in alcune forze di maggioranza, al punto che la Commissione Giustizia della Camera aveva approvato una ipotesi di modifica del comma 12 bis, volta ad escludere dalla celebrazione da remoto sia la istruttoria dibattimentale che le discussioni.

Tale atto non ha sortito effetti sul provvedimento in via di conversione, ma ha determinato l’odierna approvazione, grazie anche ad un fecondo confronto tra forze di Governo e alcune forze di opposizione, di un ordine del giorno comune che impegna il Governo ad adottare quelle modifiche limitative del processo da remoto “nel primo provvedimento utile”, dunque nell’imminente decreto legge previsto per i primi giorni della prossima settimana.

Ferma restando l’opposizione incondizionata dei penalisti italiani ad ogni forma di smaterializzazione del processo comunque giustificata, l’indubbia rilevanza di tale iniziativa parlamentare, idonea – ove il Governo darà immediato seguito all’impegno con essa assunto – a ridimensionare in modo significativo l’impatto devastante della riforma sui richiamati principi fondativi del processo penale, da UCPI denunziati senza riserve sin dal primo giorno. ha cosi deliberato lo stato di agitazione dei penalisti italiani, con il quale essi esprimono e ribadiscono la più ferma ed intransigente opposizione alla smaterializzazione del processo penale appena approvata, riservando ogni ulteriore e conseguente iniziativa politica.

L’UCPI preannuncia, poi, che ove l’odierno impegno del Governo e del Parlamento di immediatamente escludere, con il primo provvedimento legislativo utile, dalla celebrazione dei processi da remoto sia gli atti di istruttoria dibattimentale (esame testi, periti e consulenti) sia le udienze di discussione, non dovesse avere seguito, la adozione delle più determinate forme di protesta per impedire che lo scempio del processo penale oggi approvato possa avere concreto seguito nella giurisdizione del nostro Paese.

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