Conte al Senato: “Mascherine e distanza fino a terapia e vaccino”
“Mantenere e far rispettare, a tutti i livelli, le misure per il distanziamento sociale e promuovere l’utilizzo diffuso dei dispositivi di protezione individuale, fino a quando non saranno disponibili una specifica terapia e un vaccino”. Così il premier Giuseppe Conte, in Aula al Senato, tracciando la risposta sanitaria all’emergenza, in 5 punti, elaborata dal governo per fronteggiare il Covid-19.
“Non ci sfugge la difficoltà per i cittadini di continuare ad osservare limitazioni profonde che hanno modificato le nostre vite. Il ritorno alla normalità è un’aspirazione comprensibile di tutti”, sottolinea Conte.
Per quanto riguarda la app ‘Immuni’, il premier spiega che sarà “offerta su base volontaria e non obbligatoria e faremo in modo che non vorrà scaricarla non subirà limitazione nei movimenti o altri pregiudizi. Un team composto dal ministero dell’Innovazione, dal ministero della Salute e da esperti in sicurezza cibernetica sta affiancando il Commissario Arcuri al fine di implementare questa applicazione nel migliore dei modi e con le più elevate garanzie”.
“Ho dato indicazioni affinché i capigruppo, di maggioranza e di minoranza – aggiunge – siano costantemente informati su questo processo applicativo. Io stesso mi riservo, in una fase più avanzata, di riferire puntualmente alle Camere sui dettagli di questa applicazione, nella consapevolezza che il coinvolgimento del Parlamento deve essere pieno e stringente, essendo coinvolti diritti costituzionali fondamentali, come la dignità della persona, il diritto alla riservatezza e all’identità personale, come pure la tutela della salute pubblica e, non ultima, l’esigenza di proteggere un asset informativo di primaria importanza nella logica degli interessi strategici nazionali”.
Conte annuncia poi che il governo chiedera’ al Parlamento di autorizzare uno scostamento di bilancio da 50 miliardi di euro per finanziare il dl aprile.
“In aggiunta ai 25 mld di euro gia’ stanziati con il ‘Cura Italia’- dice Conte– il governo inviera’ a brevissimo al Parlamento un’ulteriore relazione contenente la richiesta di scostamento dagli obiettivi di bilancio pari alla cifra ben superiore a quella stanziata a marzo, non inferiore a 50 miliardi di euro che si aggiungeranno ai 25 mld gia’ stanziati. Per un intervento complessivo non inferiore ai 75 miliardi di euro”.
Su Europa e Mes
“Il prossimo Consiglio Ue- prosegue Conte- non ritengo sia risolutivo ma faro’ di tutto perche’ esprima un indirizzo politico chiaro nell’unica direzione ragionevole. E’ in campo una iniziativa della presidente Von Der Leyen che potrebbe avere le caratteristiche” condivise dall’Italia “e muovere in questa direzione”.
“Rispetto allo ‘strafamoso’ Mes” l’Europa “non deve trovarsi a chiedere scusa nei confronti di nessun paese” come fece con la Grecia in passato. “Di qui – dice il premier Giuseppe Conte al Senato – la mia posizione di assoluta cautela” per cui di fronte alla “crisi epocale” in atto “la risposta non puo’ basarsi su accordi modesti come il Mes, uno strumento che ha fin qui espresso linee di finanziamento caratterizzate da forti condizionalita’ macro economiche”, e che ha comportato “imposizioni fiscali sempre piu’ stringenti’ al soggetto finanziato. Tutte cose che ritengo inaccettabili, data la natura di questa crisi”.
Al Parlamento “spettera’ l’ultima parola” sul Mes, assicura poi il premier. “Chi esprime dubbi su questa linea di credito- osserva- contribuisce a un dibattito democratico e costruttivo. Ritengo che questa discussione debba avvenire in modo pubblico, trasparente, in Parlamento, al quale spettera’ l’ultima parola”.
Piano Fase 2
“Dobbiamo procedere a un allentamento delle restrizione per le attivita’ produttive e commerciali. I motori del paese devono riavviarsi ma il riavvio deve avvenire sulla base di un piano ben strutturato e articolato che riguarda anche le attivita’ connesse. Un’avventatezza in questa fase- prosegue Conte- puo’ compromettere tutti i sacrifici adottati dai cittadini fin qui”.
Fonte Adnkronos