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Devastazione ospedale Pellegrini di Napoli, parenti del 15enne ucciso tra gli indagati

Per due minorenni del gruppo è scattata la misura di permanenza in casa, per gli altri sette, tutti maggiorenni, è stata disposta la misura carceraria
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NAPOLI – Ci sono anche tre familiari di Ugo Russo tra le nove persone ritenute responsabili della devastazione del pronto soccorso dell’ospedale Pellegrini di Napoli. La struttura fu vandalizzata la notte del 1 marzo scorso dopo che Russo, un ragazzo di 15 anni, mori’ a seguito di un tentativo di rapina a un carabiniere in borghese.

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Dall’esito delle indagini è emerso che il pronto soccorso sarebbe stato devastato dopo la morte del 15enne, che fu portato in ospedale quando era ancora vivo. Tra le nove persone destinatarie di ordinanza ci sono anche Giovanni Grasso detto Ivan, 23enne cugino di Ugo Russo, e i genitori di Grasso, Salvatore Grasso di 44 anni e Maria Pia Russo di 43 anni, rispettivamente zio e zia del 15enne ucciso. Anche le altre persone indagate sono conoscenti di Ugo Russo o della sua famiglia. Per sette di loro, i maggiorenni, e’ stata disposta la misura in carcere, mentre per due minorenni la permanenza in casa. Le ordinanze, emesse dal Gip del tribunale di Napoli e dal Gip del tribunale per i minorenni di Napoli, sono state eseguite stamattina dalla polizia su delega della Direzione distrettuale antimafia di Napoli e della procura per i minorenni. I destinatari delle misure sono indagati a vario titolo per i reati di devastazione e saccheggio, interruzione di un servizio di pubblica necessità, violenza privata e resistenza a pubblico ufficiale, tutti aggravati dal metodo mafioso. Dalle indagini è emerso che il raid contro l’ospedale sarebbe avvenuto dopo la morte del ragazzo. Ugo Russo fu infatti raggiunto da colpi d’arma da fuoco fatti esplodere dal carabiniere poco dopo la mezzanotte in via Generale Orsini, nel quartiere di Santa Lucia. Il giovane fu trasportato all’ospedale Vecchio Pellegrini in ambulanza, raggiungendo il nosocomio all’1:20 circa del 1 marzo. Il 15enne è morto circa due ore dopo e la notizia del decesso è stata comunicata dai genitori alla folla radunatasi al Pellegrini poco dopo le 3 e mezza di notte. A seguire, un gruppo di persone prese d’assalto il pronto soccorso dell’ospedale e la caserma Pastrengo, sede del comando provinciale dei carabinieri, poco distante dal Pellegrini. I fatti si sono verificati il 1 marzo, in piena emergenza epidemiologica coronavirus. 

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Fonte Agezia DIRE www.dire.it