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VIDEO | L’assistenza in montagna arriva in Panda grazie al Cai. Con loro Moro e Cognetti

Fonte Agenzia DIRE www.dire.it

Parte l'iniziativa "Sentiero Italia Cai della solidarietà" promossa dal Club alpino italiano che regala 51 Panda alla Pubblica assistenza che girerà l'Italia per aiutare chi vive in montagna
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BOLOGNA – Il vincitore del premio Strega Paolo Cognetti insieme all’alpinista Simone Moro a supporto dell’assistenza sanitaria alle persone fragili delle comunità montane che non riescono a spostarsi nei centri ospedalieri per paura del contagio da Covid-19. Testimonial d’eccezione che si sono prestati per sostenere l’iniziativa “Sentiero Italia Cai della solidarietà” promossa dal Club alpino italiano, che con un investimento di 500 mila euro donerà 51 autovetture ad Anpas per l’assistenza domiciliare ad anziani, malati e disabili che vivono nelle zone remote di montagna e collina, spesso difficili da raggiungere e lontane dagli ospedali. Le auto, tutte Fiat Panda, saranno equipaggiate ad hoc con l’attrezzatura sanitaria necessaria e distribuite in tutta Italia nei prossimi giorni. Un’azione di solidarietà a sostegno della popolazione fragile che ha difficoltà a ricevere le cure necessarie, in un’Italia ferma a causa dell’emergenza sanitaria del Coronavirus, e un invito a ricordarsi della montagna in questo momento difficile.

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L’ASSISTENZA DOMICILIARE SCALA MONTAGNE, GRAZIE AL CAI

L’assistenza domiciliare ‘scala le marce’ e s’arrampica in montagna. Questo genere di servizio sarà centrale nella fase 2 dell’emergenza coronavirus, e il Club alpino italiano (Cai) ha deciso di anticipare le risposte ai possibili bisogni che emergeranno stanziando mezzo milione di euro per l’acquisto di 51 autovetture da donare ad Anpas per rafforzare l’assistenza alla popolazione più fragile delle aree montane.

Il Cai ricorda, del resto, che si contano sette milioni di disabili che non possono frequentare centri di riabilitazione e per cui è difficile ricevere assistenza domestica per paura del contagio. E poi ci sono anziani e malati, cronici e non.

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DOVE ANDRANNO LE 51 PANDA

Le 51 auto donate ad Anpas per l’assistenza domiciliare -tutte Fiat Panda- andranno in tutt’Italia: sei in Toscana; cinque in Lombardia e in Emilia-Romagna; quattro in Liguria e Piemonte; tre in Campania; due in Abruzzo, Calabria, Lazio, Marche, Puglia, Sardegna, Sicilia, Valle D’Aosta e Veneto; una in Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Molise, Trentino Alto Adige e Umbria. La 51esima Panda sarà utilizzata da Anpas nazionale.

“Saper guardare oltre è tipico dell’alpinista e degli amanti della montagna. Ecco perché il Club alpino italiano, pensando all’auspicata prossima fase 2, quella in cui l’attenzione terapeutica contro il Covid-19 si baserà prioritariamente sull’assistenza domiciliare, ha fatto la scelta di supportare il volontariato di Anpas, che tale servizio presta su tutto il territorio nazionale a favore di malati, anziani e disabili”, afferma il presidente del Cai, Vincenzo Torti, motivando lo stanziamento di 500.000 euro deliberato dal Comitato centrale dell’associazione a favore delle Pubbliche assistenze.

Una scelta nata pensando alle criticità che potrebbero sorgere per garantire questo servizio alle popolazioni delle aree interne, sia montane sia collinari. “Una concreta tutela della montanità intesa, tra l’altro, come azione per favorire la permanenza in montagna di chi vi abita, può indubbiamente derivare dal dotare Anpas degli automezzi per raggiungere anche le più remote località”, prosegue Torti.

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“La decisione, che abbiamo preso in un momento in cui non è possibile percorrere i sentieri a piedi, vuole dare vita a un Sentiero Italia Cai della solidarietà, mediante una distribuzione territoriale in tutti gli ambiti regionali. Perché il nostro Paese è interamente percorso da montagne e nessuna deve restarne esclusa“, conclude il presidente del Cai che già operò in sinergia con Anpas per la realizzazione della Casa della montagna di Amatrice, una sinergia che è “garanzia della comune attenzione alle popolazioni montane, spesso dimenticate, con la volontà di assicurare loro uniforme qualità di assistenza”.

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