Coronavirus, a fine aprile nel Regno Unito al via test del vaccino su 550 volontari
- Michela Coluzzi
- 13/04/2020
- Europa, Sanità
- m.coluzzi@agenziadire.com
ROMA – Tantissime aziende nel mondo stanno lavorando in queste ore all’individuazione di un vaccino che renda immune l’uomo dal temibile SARS-CoV-2, il virus che sta facendo vittime in tutto il mondo e mettendo a rischio l’intera economia globale. Tra queste c’è un’azienda italiana con sede a Pomezia (Roma) che, in collaborazione con l’istituto Jenner della Oxford University, ne sta elaborando uno: è la IRBM Science Park.
“La preparazione del vaccino si basa sulla selezione di una proteina, la ‘spike’ che verrà successivamente inserita in un vettore, un adenovirus che trasporterà ‘spike’ all’interno dell’organismo dell’uomo rendendolo così immune rispetto al contagio dal virus. Tale trasporto si compie tramite un vettore che è riconosciuto dall’uomo ed è stato già adottato per altre produzioni di vaccini come nel caso dell’ebola”. A dirlo all’agenzia Dire è Matteo Liguori, managing director dell’IRBM.
SUBITO TEST SU 550 VOLONTARI SANI
“A fine aprile, in virtù dei dati acquisiti nelle ultime settimane, il primo lotto del vaccino messo a punto dalla partnership Advent-Irbm e la Jenner Institute della Oxford University partirà per l’Inghilterra dove inizieranno i test accelerati su 550 volontari sani. Si prevede di rendere utilizzabile il vaccino già a settembre, sempre in Inghiterra, sul personale ospedaliero e forze dell’ordine in modalità di uso compassionevole dando cioè priorità alle categorie di lavoratori più esposte di altri al contagio”.
“Nel frattempo è in fase finale la trattativa per un finanziamento di rilevante entità- prosegue Liguori- con un pool d’investitori internazionali e vari Governi interessati a velocizzare ulteriormente lo sviluppo e la produzione industriale del vaccino”.
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IL VACCINO POTREBBE ESSERE SUL MERCATO NEI PRIMI 3 MESI 2021
In Italia quando sarà utilizzabile? “Questo dipende anche dalle scelte di Governo e dagli enti regolatori nazionali- aggiunge il managing director dell’IRBM-. Una volta avuta l’approvazione questo potrebbe essere rapidamente disponibile anche nel nostro Paese. Se le fasi di sperimentazione andranno bene e se il virus continua a diffondersi con questa velocità, è possibile che nel primo trimestre del 2021 il vaccino potrà essere disponibile sul mercato mondiale e quindi essere inoculato alle persone”.
“Il fatto che nel mondo, nello stesso momento, più realtà lavorino alacremente per produrre un vaccino è assolutamente un bene perchè vuol dire arrivare a riconoscere prima un vaccino valido per difendere le popolazioni dalla diffusione di questa terribile epidemia”, conclude Liguori.
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