VIDEO | Coronavirus, il project manager da New York: “Ora si punta su test rapidi e plasma”
- Redazione
- 10/04/2020
- Mondo
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ROMA – Il coronavirus sta colpendo duramente gli Stati Uniti. Con oltre 400.000 casi e piu’ di 16.000 morti gli Usa sono attualmente il Paese con il maggior numero di contagi al mondo. A pagare il prezzo piu’ alto lo Stato di New York, dove le vittime del Covid-19, secondo gli ultimi dati, confermati ieri in conferenza stampa dal governatore Andrew Cuomo, sono 7.067, oltre il triplo di quelli che causati dall’attentato dell’11 settembre alle Torri Gemelle, quando a morire furono in 2.753. E se la curva dei contagi sembra essersi appiattita negli ultimi giorni, quella delle vittime continua a crescere: ieri e’ stato riportato il dato piu’ alto dall’inizio dell’emergenza, 799.
New York la citta’ piu’ colpita dall’emergenza, con ospedali sovraffollati e obitori mobili attivi 24 ore su 24. Con l’agenzia Dire ne parla Luca Graziani, project manager presso un’azienda informatica a Manhattan, che da dieci anni vive e lavora negli Stati Uniti.
“Sono stati bloccati tutti i servizi non essenziali, per quanto riguarda i negozi restano aperti solo supermercati e farmacie”, dice. “E’ stato chiesto di rispettare la distanza di sicurezza di almeno due metri e di evitare gli assembramenti, ma al di fuori di questo si puo’ uscire di casa senza problemi, se si vuole fare jogging o semplicemente camminare, ma in giro non si vede nessuno, solo senzatetto e polizia. E’ possibile anche spostarsi da uno Stato a un altro, e purtroppo non tutti gli Stati sono in lockdown, quindi in questo senso il contenimento del virus e’ messo a rischio. La maggior parte dei newyorkesi che hanno una seconda casa sono andati via. Io vivo al 50esimo piano, al centro di Manhattan, e di rado ho incontrato qualcuno nel mio palazzo. Non e’ obbligatorio portare la mascherina, fino a una settimana fa nessuno la portava, ma ora per strada si iniziano a vedere. Nei supermercati e nelle farmacie adesso gli operatori le indossano e sono state messe strisce a terra che segnano la distanza da mantenere quando si e’ in fila”.
Poi uno sguardo al prossimo futuro. “La strategia che si vuole attuare per affrontare l’emergenza e’ quella di effettuare test rapidi, e trattare i soggetti malati con il plasma di persone che hanno contratto il virus e sono guarite, perche’ si suppone che gli anticorpi che hanno sviluppato possano essere utili per combattere l’infezione” dice Graziani. “Per questo motivo il governatore ha invitato i soggetti idonei a donare il sangue, candidandosi attraverso un form on line (https://www.nybc.org/donate-blood/convalescent-plasma-covid-19-do nor-request-form/)”.
C’e’ poi l’altra emergenza, quella economica. “E’ stato prolungato periodo di tempo in cui sara’ disponibile usufruire della disoccupazione per coloro che hanno perso il posto di lavoro ed e’ stato aumentato l’assegno settimanale di 600 dollari“, sottolinea Graziani. “Inoltre adesso possono fare richiesta anche i liberi professionisti, mentre prima era possibile solo per i dipendenti fare domanda. Il problema che si e’ verificato e’ stato in parte simile a quello dell’Italia: le domande sono state cosi’ tante che il sistema non ha retto. Il governatore ha assicurato che il contributo sara’ retroattivo per cui, indipendentemente da quando si riuscira’ a fare la domanda, i lavoratori riusciranno a ottenere l’intero importo della disuccupazione. Il problema e’ il quando. La situazione e’ molto stressante da tutti i punti di vista e stanno aumentando anche i casi di violenza domestica, per cui e’ stata istituita una linea di ascolto e di aiuto per chi ne abbia bisogno. Per quanto riguarda la richiesta di disoccupazione, Cuomo ha dichiarato che stanno cercando di risolvere il problema del sito appoggiandosi ad agenzie informatiche esterne e che intanto sono state assunte mille persone per rafforzare i call center che stanno fornendo assistenza ai lavoratori”.
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