Coronavirus, da don Patriciello a suor Paola: “Povertà dilaga, esasperazione esplode”
di Elena Davolio – Il dramma della povertà, con l’emergenza coronavirus, esplode in tutta la sua carica allarmante. In prima fila nel portare aiuti, ci sono sempre i preti e anche le suore di strada, una sorta di ‘Croce Rossa del Signore’. Dalla Terra dei Fuochi, spiega all’Adnkronos don Maurizio Patriciello “l’allarme non è esagerato, è a macchia di leopardo. Qui i poveri stanno pagando un prezzo altissimo. Quello che posseggo io lo spenderò fino all ‘ultimo centesimo per loro poi non mi vergognerò di chiedere l’elemosina”. Da Taranto don Nicola Preziuso, parroco nel quartiere operaio Tamburi, non può stare al telefono: “Ci sono tanti poveri da aiutare. Tutto quello che si può fare lo facciamo, con l’aiuto di diocesi è Caritas”. Suor Paola, da Roma, va al sodo: “L’emergenza coronavirus ha esasperato la situazione. Molti indigenti oggi non si possono muovere e noi dovremmo poterci spostare senza moduli o permessi perché la povertà non ha confini”.
Don Maurizio Patriciello da sempre in prima linea nella lotta alla camorra, ogni giorno ha qualcuno che suona alla porta:”Quando si lavora in nero e tutto si ferma per l’emergenza coronavirus, si fa letteralmente la fame. Chi lavora in nero ha perso tutto e il povero esasperato diventa una miscela esplosiva, diventa violento, si arrabbia e finisce per fare reati”. Ora, poi, continua don Patriciello, ” c’è questa emergenza ma la gente continua a morire di tumore e non c‘è nemmeno più posto negli ospedali”.
Suor Paola, già “in epoca non sospetta” ha formato un gruppo che si occupa solo degli ‘invisibili’: “Ora la situazione si è fatta ancora più grave perché molte di queste persone che non sanno come andare avanti non possono nemmeno uscire di casa” per il rischio di contagio “devono stare a casa con anziani, bambini, parenti con handicap. E, cosa importante, si fa fatica persino ad andare da loro tra moduli da compilare. I volontari- l’appello della suora – devono potere girare non solo nel quartiere di zona. Le richieste arrivano da tutto il territorio”. Da sempre in aiuto dei poveri, anche don Pietro Sigurani della Basilica di Sant’Eustachio: “Più di così non possiamo fare, incoraggiamo i piccoli sforzi di ognuno. I poveri non faranno la rivoluzione”.
Don Patriciello riflette sul dopo coronavirus: “Sarà terribile. La povertà, nel momento in cui troverà porte chiuse, troverà aperta solo quella della camorra che li terra’ schiavi a vita. Aiutiamoli. Qui da noi si conosce chi non ha nulla. Non c’è bisogno di andarli a cercare, si sa chi sono e quanti sono”. Anche suor Paola guarda con preoccupazione al futuro dietro l’angolo:” A livello politico si dovrà tenere conto” di eventuali disordini. “Noi pensiamo giorno per giorno a quello di cui ha bisogno la gente. Il futuro – ricorda – è dietro l’angolo e bisognerà vedere come tenere le persone lontano da lotte per avere il pane”.
Fonte Adnkrnos