Coronavirus, al via anche in Italia test su anticorpo in malati gravi
Il gruppo farmaceutico francese Sanofi annuncia l’avvio di una sperimentazione clinica globale di fase II/III sull’anticorpo monoclonale sarilumab (Kevzara*) in pazienti ricoverati in gravi condizioni per Covid-19. Il trial è iniziato con reclutamento immediato in Italia, Spagna, Germania, Francia, Canada e Russia, ed è già stato somministrato il primo trattamento al di fuori dagli Stati Uniti dove i test erano partiti all’inizio di marzo. I test sul farmaco sono condotti da Regeneron negli States e da Sanofi extra-Usa.
Sarilumab è un inibitore dell’interleuchina-6 (IL-6), proteina che può giocare un ruolo chiave nel guidare la risposta immunitaria infiammatoria all’origine della sindrome da distress respiratorio acuto osservata nei malati con grave infezione da nuovo coronavirus. Si tratta del secondo trial di fase clinica II/III, multicentrico in doppio cieco, lanciato nell’ambito di un programma su sarilumab nei pazienti Covid – spiega una nota – e le due compagnie stanno “continuando a lavorare con le autorità sanitarie di tutto il mondo per garantire l’avvio anche in altre aree”.
Sarilumab è approvato in diversi Paesi per il trattamento di adulti con artrite reumatoide da moderata a grave, che non hanno risposto a terapie precedenti o che non le tollerano. L’impiego anti-coronavirus è dunque sperimentale, non autorizzato al momento da nessun ente regolatorio internazionale. Il trial avviato al di fuori dagli Usa coinvolgerà circa 300 pazienti – si precisa nella nota – e punta a verificare l’efficacia e la sicurezza di una singola dose del farmaco, somministrato per via endovenosa in aggiunta al supporto respiratorio, rispetto a placebo più assistenza respiratoria.
Il colosso d’oltralpe Sanofi e la società biofarmaceutica americana Regeneron “stanno lavorando incessantemente per avviare rapidamente in tutto il mondo sperimentazioni che aiuteranno a determinare il potenziale di Kevzara nella crisi sanitaria globale Covid-19”, afferma John Reed, responsabile globale Ricerca e Sviluppo di Sanofi. “Questi studi forniranno dati importanti per determinare se il farmaco migliora le complicanze potenzialmente letali dell’infezione” da Sars-CoV-2, “contrastando l’iper-risposta infiammatoria nei polmoni danneggiati dal virus”. “In un contesto senza precedenti – sottolinea Reed – siamo profondamente grati per la collaborazione quotidiana con le autorità sanitarie che ci stanno permettendo di condurre così rapidamente questa attività clinica. Oltre alla sperimentazione mirata ad aiutare i pazienti con Covid-19 in condizioni critiche – ricorda il capo R&S di Sanofi – continuiamo a lavorare anche alla messa a punto di un vaccino efficace nella prevenzione della malattia, oltre che di altri medicinali utili ai malati colpiti da Covid-19”.
Fonte Adnkronos