Coronavirus, Sgarbi contro Bonafede: “Untore, va indagato”
“Mi chiedo come possa vivere serenamente in questi giorni il ministro Bonafede che è in piena flagranza di reato. Come può garantire la distanza di sicurezza di un metro in carceri dove sono in tre in quattro, in cinque insieme… Lei, dunque, per la sua responsabilità giuridica e morale, è indagato! Un giudice che abbia correttezza dovrebbe indagarla perché lei è un untore…”.
Vittorio Sgarbi non si smentisce. In un Aula di Montecitorio costernata dal dolore per le vittime del Coronavirus, l’ex deputato di Forza Italia ora al Misto, non si trattiene sulla questione delle carceri e sbotta all’indirizzo del Guardasigilli Alfonso Bonafede presente sui banchi del governo. Il critico d’arte se la prende con il ministro della Giustizia che viola le misure sanitarie imposte dal governo e per questo andrebbe indagato.
Nella sua replica Sgarbi esordisce così: ”Il dilemma di questi giorni è tra due concetti fondamentali che riguardano la vita dei cittadini: la libertà e la salute. Abbiamo accettato di comprimere la prima. E ammesso che sia giusto, è dovere di tutti i cittadini compresi i carcerati vedere tutelato il proprio diritto alla salute. Come si può garantire la distanza di sicurezza in carceri sovraffollate? lei Bonafede è un untore”, accusa l’ex deputato azzurro.