Aggiornamenti sui fondi Pegasus Gold e Royal
Articolo dell’Avv. Elena Pompeo e Dott.ssa Alessandra Mazzola sulla base del rendiconto annuale dei liquidatori della società lux finance ltd in liquidazione del 8 settembre 2017
La società Lux Finance Ltd era una società registrata nel Regno Unito che ha agito come gestore patrimoniale di investimenti per diversi fondi ed ha attirato prevalentemente investitori nel mercato. Purtroppo con effetto dall’ottobre 2015 la Financial Conduct Authority (FCA) ha ritirato l’autorizzazione alla Lux Finance, non potendo più quest’ultima fornire prodotti di investimento e servizi finanziari regolamentati.
In data 13 giugno 2016, a seguito di una petizione del 22 aprile 2016, la Lux Finance Ltd è stata posta in liquidazione obbligatoria dall’Alta Corte di Giustizia Inglese che ha nominato quali liquidatori congiunti Micheal Leeds e James Ruthven dello Studio Grant Thornton di Londra.
Trattasi di una procedura molto simile all’iter concorsuale fallimentare italiano, tanto ciò è vero che gli investitori, al pari dei creditori concorsuali italiani, hanno l’onere di comunicare anche a mezzo mail ai liquidatori della società, la c.d. “Proof of debt” (prova del debito), allegando alla medesima la documentazione idonea a provare l’acquisto dei Fondi e la titolarità dei medesimi.
Come in Italia, anche in Inghilterra, questa procedura consta nella possibilità di ottenere una risoluzione per corrispondenza senza l’aggravio di alcun costo per il creditore, in grado di consentire a questi di poter vedere riconosciuto il proprio credito in sede liquidatoria, anche se attesa la lingua e la parziale complessità della procedura potrebbe risultare opportuno rivolgersi ad un legale.
In una prima relazione datata 8 settembre 2017, questo Studio Legale riceveva, in nome e per conto delle posizioni assistite ed in conformità della Parte 18 delle Norme di Insolvenza inglese 2016, le informazioni circa la situazione della Lux Finance Ltd in liquidazione e l’attività investigativa svolta dai liquidatori dal 19 luglio 2016 fino al 18 luglio 2017, detto anche rapporto e/o rendiconto annuale dei liquidatori.
Dal rapporto annuale è emerso che la Lux Finance ha gestito un fondo di investimenti estremamente diversi, di cui il totale stimato investito è di circa 80 milioni di euro. La società ha venduto i suoi servizi di gestione degli investimenti attraverso una rete di consulenti finanziari, principalmente in Italia e quindi la maggioranza dei creditori della società è Italiana.
La società ha utilizzato varie banche, come UBS, in qualità di intermediario, ma anche altre banche in giurisdizioni diverse (questo Studio ha riscontrato per i propri clienti il coinvolgimento di Gbm Spa come banca depositaria, nonchè Banca Rietum con sede in Lettonia, Investec Bank Ltd con sede nelle Mauritius e la Banca Popolare di Vicenza Spa come banca di transito).
Purtroppo da queste primarie informazioni i liquidatori non sono stati rassicuranti in quanto non sono riusciti ad avere alcun contatto con i directors della società succedutesi nel tempo. Inoltre la sede legale della Lux Finance in Inghilterra è stata chiusa prima dell’accesso degli organi di liquidazione, comprendendo come la stessa documentazione afferente all’attività di gestione dei patrimoni della società non sia stata rinvenuta e probabilmente trasferita in Italia.
Solo da alcuni fascicoli consegnati dai consulenti legali della società e di cui gli stessi liquidatori mantengono una espressa e plausibile riservatezza, si evince che la società ha utilizzato varie banche, come UBS in Italia ed anche conti correnti londinesi, chiusi prima della nomina dei liquidatori, presso istituti bancari quali HSBC Bank e Barclays Plc del Regno Unito, cui farebbero capo diverse operazioni a terzi afferenti ai patrimoni investiti nei fondi in questione e sui quali sono in corso indagini.
Alla data del 8 settembre 2017 i liquidatori hanno ricevuto richieste da un numero di 150 creditori per un totale di 14,536,802 sterline evidenziando il mancato rinvenimento di alcuna somma di denaro e che per le carenti informazioni, risultava prematuro commentare ogni probabilità di distribuzione ai creditori, dipese in ogni caso dalla realizzazione delle attività di recupero.
I liquidatori hanno previsto che la liquidazione possa essere risolta in tre anni e le attività possano essere realizzate entro questo termine anche se, a seguito di colloqui personali sembrerebbero avere un certo pessimismo sulla possibilità di recuperare somme di denaro per procedere, poi, ad una distribuzione tra i creditori.
In ogni caso la Società ha gestito un fondo di investimenti estremamente diversi e molti creditori, sia per la mancata informazione da parte di chi ha consigliato l’investimento e attesi i costi e le scarse possibilità di recupero non hanno proceduto ad insinuarsi al passivo della liquidazione.
Chiara risulta la complessità della natura degli affari della Lux Finance Ltd e del coinvolgimento anche delle diverse e molteplici giurisdizioni dei Paesi coinvolti nelle operazioni di gestione degli investimenti.
Sulla base di queste informazioni e di una successiva relazione di approvazione del conto di gestione della procedura liquidatoria, lo Studio Legale Pompeo è in stretto contatto con i Liquidatori della società, sia per corrispondenza che personalmente presso lo studio londinese, per monitorare costantemente le diverse posizioni dei propri clienti, avendo tutto l’interesse al ritrovamento dei patrimoni investiti dai medesimi.
Nelle more, per le somme investite che non eccedono gli €. 100.000,00 questo Studio Legale propone ai suoi assistiti la possibilità di poter fare accesso al Financial Services Compensation Scheme (FSCS) seguendo la pedissequa procedura on-line per l’invio del proprio “claim” (reclamo), a condizione che, però, il Fondo in questione ritenga ammettersi il credito per l’esistenza degli specifici presupposti richiesti.
Ed invero a seguito di diversi incontri presso gli Uffici londinesi della FSCS, gli scriventi legali possono confermare che, allo stato, il predetto Fondo non ha ancora proceduto ad alcun pagamento, avendo comunicato la necessità di voler attendere l’esito delle indagini dei liquidatori.
I liquidatori, sempre da incontri personali, hanno confermato che le indagini utili al fondo potrebbero durare anche altri diciotto mesi.
Nelle more, presso il Tribunale di Salerno, sono iniziati i primi contenziosi contro le Banche depositarie, in specie UBS Spa e GBM Spa, per la nota responsabilità dei doveri che incombono su queste Banche depositarie e di cui si è approfondito l’argomento con precedente articolo del 18 gennaio 2017 al quale si rinvia.
Del resto gli incontri con i massimi esponenti di Ubs, non solo presso le sedi di Ubs ma anche presso il Castello di Valenzano (Arezzo) finalizzati a presentare “il grande progetto di investimento di Lux Finance Ltd e Ubs Banca Spa”, unico istituto di credito autorizzato ad operare in Italia per l’investimento in tali prodotti finanziari in qualità di banca depositaria, hanno ingenerato nei clienti una fiducia verso la banca Ubs, i cui esponenti hanno garantito e dato rassicurazioni di aver effettuato tutti i dovuti controlli sulla società e sugli amministratori.
Inoltre la stretta collaborazione tra la Banca Ubs e la Lux Finance ha indotto i clienti a credere di aver stipulato un unico contratto e che l’attività della Lux fosse in qualche modo avallata e garantita dalla presenza di Ubs Banca, che inviava i rendiconti alla fine di ogni anno. Il comportamento della banca depositaria appare ancora più grave alla luce delle prime criticità emerse sui fondi Pegasus e legate alla Lux Finance. Ed invero la Ubs, istituto bancario autorizzato dalla Banca d’Italia all’esercizio della suddetta funzione di banca depositaria, aveva sicuramente gli strumenti per individuare tutte quelle anomalie relative agli hedge funds in questione che hanno poi portato, purtroppo, al grave default che ha coinvolto numerosi risparmiatori: anomalie che la banca poteva senz’altro conoscere. Del resto, la UBS ad un certo punto ha “scaricato” tutti i propri clienti alla GBM (tutti i clienti di questo Studio sono “scaricati” a GBM!), banca successivamente commissariata, senza neanche preoccuparsi di verificare se la suddetta banca avesse le autorizzazioni necessarie per una tale operazione, con il risultato che i conti di deposito sono ritornati alla stessa UBS. Il tutto mettendo anche in discussione ab origine la stessa liceità dei conti correnti e dei conti dossier titoli che facevano continuamente aprire a nome della clientela.
Ma vi è di più.
Il processo penale incardinato nel 2016 a carico dei responsabili che hanno consentito simili operazioni è in corso presso il Tribunale di Roma e sembrerebbe vicino alla sua conclusione.
Non resta che confidare nelle indagini che stanno eseguendo tanto i liquidatori d’oltre manica che la magistratura italiana, sia civile che penale, consigliando nel contempo ai risparmiatori di somme inferiori ai centomila euro di cercare di recuperare anche solo una parte del proprio investimento presso il Financial Services Compensation Scheme ed ai risparmiatori di somme considerevoli di incardinare un giudizio civile contro la Banca depositaria chiedendone, ove possibile, la riunione ad altri giudizi già pendenti che siano nella stessa fase e grado, o a quelli che saranno incardinati in futuro, anche al fine di ridurre, in termini di costi, le spese di una eventuale Consulenza Tecnica di Ufficio.
Avv. Elena Pompeo Dott.ssa Alessandra Mazzola
ENGLISH VERSION
Article by Lawyer Elena Pompeo and Dr. Alessandra Mazzola based on the annual report of the liquidators of the company Lux Fnance ltd under liquidation on 8th September 2017
Lux Finance Ltd was a company registered in the United Kingdom which acted as investment manager for various funds and attracted predominantly investors in the market. Unfortunately, with effect from October 2015, the Financial Conduct Authority (FCA) has withdrawn the authorization to Lux Finance, as the latter can no longer provide regulated investment products and financial services.
On 13th June 2016, following a petition dated 22 April 2016, Lux Finance Ltd was placed in compulsory liquidation by the High Court of Justice, which appointed Micheal Leeds and James Ruthven of the Grant Thornton London office as joint liquidators .
This is a procedure very similar to the Italian bankruptcy insolvency procedure, so much so that investors, like Italian bankruptcy creditors, have the burden to communicate via email as well to the liquidators of the company, the c.d. “Proof of debt”, attaching to it the appropriate documentation to prove the purchasing of the Funds and the ownership of the same
As in Italy, also in England, this procedure consists in the possibility of obtaining a resolution by correspondence without the burdening of any cost to the creditor, so to allow them to be able to see their credit acknowledged in the liquidation, even if given the language and the partial complexity of the procedure it may be appropriate to contact a lawyer.
In a first report dated 8 September 2017, this Law Firm received, in the name and on behalf of the assisted positions and in accordance with Part 18 of the 2016 British Insolvency Rules, information about the situation of Lux Finance Ltd in liquidation and the activity of Investigation carried out by liquidators from 19th July 2016 until 18th July 2017, also called annual report and / or liquidators’ report.
The annual report showed that Lux Finance managed a fund of extremely different investments, of which the total estimated invested is around 80 million Euros. The company has sold its investment management services through a network of financial advisors, mainly in Italy and therefore the majority of the company’s creditors are Italian.
The company used various banks, such as UBS, as an intermediary, but also other banks in different jurisdictions (this law firm especially concerning its clients found out the involvement of Gbm Spa as custodian bank, as well as Banca Rietum based in Latvia, Investec Bank Ltd based in Mauritius and Banca Popolare di Vicenza Spa as a transit bank).
Unfortunately, from these fist information the liquidators were not reassuring because they were not able to have any contact with the directors of the company that succeeded over time. In addition, Lux Finance’s registered office in England was closed prior to the access of the liquidation bodies, understanding that the same documentation pertaining to the company’s asset management activities was not found and it was probably transferred to Italy.
Just by some dossiers delivered by the legal advisors of the company and of which the liquidators maintain an express and plausible confidentiality, it is clear that the company has used various banks, such as UBS in Italy and also London current accounts, closed before the appointment of liquidators, with banking institutions such as HSBC Bank and Barclays Plc in the United Kingdom, which would have a number of transactions with third parties related to the assets invested in the funds in question and on which investigations are ongoing.
On September 8th, 2017, the liquidators received requests from a number of 150 creditors for a total of 14,536,802 pounds highlighting the lack of any amount of money and that for the lack of information, it was premature to comment on any probability of distribution to creditors, depending in any case from the realization of the recovery activities.
The liquidators have foreseen that the liquidation can be resolved in three years and the activities can be realized within this date even if, as a result of personal interviews, they would seem to have a certain pessimism on the possibility of recovering sums of money to proceed, then, to a distribution among creditors.
In any case, the Company has managed an extremely different investment fund and many creditors, both for the lack of information from those who advised the investment and expected the costs and the scarce possibilities of recovery have not proceeded to be included into the liquidation
The complex nature of the business Lux Finance Ltd is evidently clear as well as the involvement of the various jurisdictions of the Countries involved in investment management operations.
On the basis of this information and of a subsequent report approving the management of the liquidation procedure, Pompeo Law Firm is in close contact with the Liquidators of the company, both by mail and personally at the London office, to constantly monitor the various positions of its customers, having every interest in finding the assets invested by them.
Meanwhile, for the amounts invested that do not exceed €. 100,000.00 this Law Firm offers its clients the possibility of being able to access the Financial Services Compensation Scheme (FSCS) following the arising therefrom procedure on-line to send their claim, provided that, however, the Fund in question considers the credit accepted for the existence of the specific conditions required.
And indeed following several meetings at the London Offices of the FSCS, legal writers can confirm that, at present, the aforementioned Fund has not yet made any payment, having communicated the need to await the outcome of the liquidators’ investigations.
The liquidators, also from personal meetings, have confirmed that the investigations useful for the fund could also last over eighteen months. Pending, at the Court of Salerno, the first disputes against the Depositary Banks, in particular UBS Spa and GBM Spa, began for the notorious responsibility of the duties incumbent on these depository Banks and which discussed the subject with previous article of 18 January 2017 to which reference should be made.
Moreover, the meetings with the leading exponents of UBS, not only at the offices of UBS but also at the Castle of Valenzano (Arezzo) aimed at presenting “the great investment project of Lux Finance Ltd and UBS Bank Spa”, the only institute of credit authorized to operate in Italy for the investment in such financial products as custodian bank, have engendered in the customers a trust towards the bank UBS, whose members have guaranteed and given reassurance that they have carried out all the necessary checks on the company and on the administrators.
Furthermore, the close collaboration between Banca Ubs and Lux Finance has led customers to believe they have entered into a single contract and that Lux’s business was in some way endorsed and guaranteed by the presence of Ubs Banca, which sent the accounts to the end. of each year. The behaviour of the custodian bank appears even more serious in light of the first critical issues that emerged on the Pegasus funds and linked to Lux Finance.
And indeed the UBS, a bank authorized by the Bank of Italy to exercise the aforementioned function as custodian bank, certainly had the tools to identify all the anomalies related to the hedge funds in question that have led, unfortunately, to the serious default that has involved many savers: anomalies that the bank could certainly know.
After all, UBS, at one point, has “dumped” all of its customers to the GBM (all customers of this Law firm are “dumped” to GBM!), a bank that was subsequently commissioned, without even bothering to check if the aforementioned bank had the necessary authorizations for such an operation, with the result that the deposit accounts returned to the same UBS. All this also calling into question the very legitimacy of current accounts and securities accounts that were continually opened on behalf of customers. But there is more.
The criminal trial lodged in 2016 against the managers who allowed such operations is underway at the Court of Rome and appears to be close to its conclusion.
All that remains is to confide in the investigations carried on both by the liquidators across the Channel and by the Italian magistracy, both civil and criminal, at the same time advising savers of sums smaller than one hundred thousand Euros to try and recover even a part of their investment at the Financial Services Compensation Scheme and to the savers of considerable sums to lodge to civil judgment against the Depositary Bank asking, where possible, the conjunction to other already pending judgments that are in the same stage and degree, or those that will be lodged in the future, also in order to reduce, regarding the expenses, the costs of a possible Technical Office Consultancy.
Elena Pompeo, Lawyer Dr. Alessandra Mazzola
Elena Pompeo, Lawyer
Counsel in the Cassation
Specialized in Italian bankruptcy law and legal English
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