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Brevetti e marchi: tre codici per versare diritti e concessioni

archimede_ed_ediDa lunedì prossimo, i diritti relativi ai titoli della proprietà industriale e le tasse sulle concessioni governative sui marchi potranno essere assolti tramite i modelli “F24 Versamenti con elementi identificativi” e, in caso di amministrazioni pubbliche, “F24 Enti pubblici”. La nuova modalità di pagamento è stata definita con ilprovvedimento 20 novembre 2014 del direttore dell’Agenzia delle Entrate e del direttore per la lotta alla contraffazione – Ufficio italiano brevetti e marchi (Uibm), che dà attuazione ai decreti del ministro dello Sviluppo economico, di concerto con quello dell’Economia e delle Finanze, del 22 marzo 2013 e del 3 ottobre 2014. 
I codici tributo “C300”, “C301” e “C302”, istituti con la risoluzione 11/E del 29 gennaio 2015, sono funzionali alla nuova procedura, che consentirà di effettuare via web sia la presentazione delle domande sia il pagamento delle relative tasse.

Domande da casa, compilazione guidata, assistita e controllata
Dal prossimo 2 febbraio, dunque, sarà operativa l’applicazione informatica che consente di trasmettere, direttamente dal pc di casa al ministero dello Sviluppo economico, le domande di brevetto, marchio e disegno industriale.
Un bel risparmio di tempo per utenti e uffici, e un gioco da ragazzi la redazione dell’istanza: è il programma a indicare, passo passo, la strada da percorrere. Il software consente la compilazione guidata, assistita e controllata dei moduli on line, permette di calcolare e pagare le tasse dovute tramite modello F24 e di interagire rapidamente con l’Amministrazione. Attraverso il nuovo servizio, è assicurato l’aggiornamento costante, in tempo reale, della banca dati sui titoli della proprietà industriale.
Una piccola rivoluzione, insomma, che semplifica e velocizza l’iter, frutto della collaborazione tra la direzione generale per la lotta alla contraffazione – Uibm e l’Agenzia delle Entrate.

Istruzioni ad hoc per ogni delega
Intanto, ecco il dettaglio e le indicazioni di utilizzo dei codici tributo appena nati:

  • “C300” (Brevetti e Disegni – Deposito, Annualità. Diritti di opposizione. Altri tributi)
  • “C301” (Annualità Convalida Brevetto Europeo)
  • “C302” (Marchio – Primo Deposito, Rinnovo).

Riguardo agli spazi da compilare nell’“F24 Versamenti con elementi identificativi”, i dati del “Contribuente” sono quelli di chi effettua il versamento; invece, nella sezione “Erario ed altro”:

  • rimangono in bianco “codice ufficio” e “codice atto
  • nel campo “tipo”, va indicata la lettera “U” (identificativo Uibm)
  • gli “elementi identificativi” sono quelli forniti dall’Uibm
  • nel campo “codice” trova posto il codice tributo
  • l’“anno di riferimento” è quello cui si riferisce il versamento.

Ecco come compilare, invece, l’“F24 Enti pubblici”:

  • nello spazio riservato al “Contribuente” devono essere indicati il codice fiscale e la denominazione/ragione sociale dell’ente pubblico che effettua il versamento
  • nel “Dettaglio versamento” devono essere valorizzati:
    • con la lettera “F” (Erario), il campo “sezione
    • con il codice tributo, il campo “codice tributo/causale
    • con i dati forniti dall’Uibm, il campo “estremi identificativi
    • con l’anno cui si riferisce il versamento, il campo “riferimento B”.
      Nessun valore, infine, nei campi “codice ufficio”, “codice atto”, “identificativo operazione tributi locali codice” e “riferimento A”.

 

Anna Maria Badiali, Fiscooggi.it

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