Aggredito con acido, secondo i pm lei tentò di evirare un ex
È stata formalizzata una nuova accusa a carico di Martina Levato, la donna bocconiana arrestata lo scorso 28 dicembre con l’amante Alexander Boettcher per l’aggressione con l’acido ai danni del 22enne Pietro Barbini. La giovane, infatti, è accusata anche di lesioni aggravate dalla premeditazione per aver tentato di evirare nel maggio 2014 un altro giovane che aveva avuto una relazione con lei. Deve rispondere anche di calunnia, perché poi disse che era stato il ragazzo a cercare di aggredirla.
Ieri, tra l’altro, alla coppia ‘diabolica’, in vista di una serie di perquisizioni disposte dal pm di Milano Marcello Musso e dal procuratore aggiunto Alberto Nobili ed effettuate dalla polizia, sono stati contestati anche i reati di tentate lesioni, rapina e ricettazione in merito ad altri episodi datati tra il 15 e il 25 novembre scorso e già noti alle forze dell’ordine, tra cui il tentativo di gettare dell’acido addosso a un altro uomo, G. C., in via Nino Bixio. Il caso del tentativo di evirazione era già emerso nelle ore successive all’arresto della studentessa e del broker e un fascicolo sul caso era già stato aperto in Procura. Ora, però, anche questo filone di indagini è passato sul tavolo del pm Musso. E, da quanto si è saputo, sono state da poco formalizzate a carico della bocconiana anche le accuse di lesioni aggravate dalla premeditazione e calunnia per questo episodio. Stando a quanto ricostruito dalle indagini, il 20 maggio 2014 la ragazza fissò un appuntamento per incontrare il giovane, anche lui studente bocconiano e con cui aveva avuto una breve relazione durante una vacanza l’estate precedente. I due si appartarono in macchina prima nei pressi dell’università, vicino a parco Ravizza, e poi nel parcheggio di un hotel in via Lampedusa. A quel punto, la giovane avrebbe insistito affinché si spostassero dai sedili anteriori a quelli posteriori per avere un rapporto sessuale e a un certo punto avrebbe detto a lui: “Chiudi gli occhi, perché ti devo fare un regalo!”. Quando il ragazzo li chiuse, Levato prese un coltello che aveva nascosto in un vano dell’auto. Secondo l’accusa, la bocconiana avrebbe nascosto quel coltello addirittura “alcuni giorni” prima, premeditando l’aggressione. L’uomo ha riportato ferite sia ad un mano, nel tentativo di proteggersi, che nelle parti intime. La studentessa è anche accusata di calunnia perché avrebbe poi denunciato il ragazzo, dicendo, in sostanza, che era stato lui a tentare di aggredirla. Secondo l’accusa, invece, la donna aveva scelto i sedili posteriori dell’auto, perché così il ragazzo non sarebbe potuto fuggire dato che l’auto non aveva le portiere posteriori. Intanto, il processo per l’aggressione a Barbini a carico della coppia, accusata di lesioni gravissime aggravate dalla premeditazione, dalla crudeltà e dai motivi abietti, riprenderà il prossimo 27 gennaio.