Civile: piano straordinario per smaltimento arretrato
Orlando e Barbuto presentano Programma Strasburgo 2
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Ministero della Giustizia. Ridurre ad un anno la durata massima delle cause civili commerciali e a meno di tre anni le altre cause di primo grado dimezzando al contempo l’arretrato e dando priorità processuale alle cause di imprese e famiglie. Sono gli obiettivi del progetto Arretrato civile ultratriennale – Programma Strasburgo 2, il piano straordinario varato dal Ministero della Giustizia per rimediare alla situazione della giustizia civile ed affiancare, sul piano organizzativo, le riforme legislative promosse dal Governo.
L’intervento, presentato oggi nel corso di una conferenza stampa in Via Arenula dal guardasigilli Andrea Orlando e dal capo del Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria Mario Barbuto, si propone di affrontare l’emergenza dell’arretrato ultratriennale con misure organizzative a costo zero, puntando ad azzerare il fardello di vecchi procedimenti che condiziona i tempi del lavoro negli uffici giudiziari.
Il piano organizzativo è mutuato dal “decalogo Strasburgo”, già sperimentato con successo fin dal 2001 nel tribunale di Torino dal presidente Mario Barbuto che ora, chiamato a dirigere il DOG, propone la best practice a tutti gli uffici giudiziari del Paese.
Il progetto prevede tre fasi.
Prima fase: acquisizione delle statistiche aggiornate dell’arretrato esistente, fase già esaurita nel novembre scorso con il Censimento speciale di tipo selettivo sulla giustizia civile, realizzato dal Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria tramite la Direzione Generale di Statistica utilizzando un programma informatico apposito (il data-warehouse); il Censimento ha permesso l’identificazione in ogni tribunale e corte d’appello della reale entità di cause fisiologicamente giacenti (poco più di 2,6 milioni), distinguendole dal patologico arretrato ultratriennale.
Seconda fase: azzeramento in tempi brevissimi di parte dell’arretrato, secondo il cosiddetto principio Fifo (first in, first out – cioè la prima causa che entra è la prima ad uscire) in cui è consigliato il cosiddetto decalogo Strasburgo o altra best practice analoga:
entro 6 mesi, gli affari contenziosi iscritti a ruolo fino all’anno 2000 (86.283 affari);
entro 9 mesi, gli affari contenziosi iscritti a ruolo fino all’anno 2005 (127.146 affari).
Terza fase: gestione ordinaria dell’arretrato residuo (affari iscritti a ruolo negli anni 2006-2010, 835.190 affari) nonché delle giacenze infra-triennali (affari iscritti a ruolo negli anni 2011-2013, 2.692.504 affari): nel rispetto del principio Fifo, l’obiettivo è di portare la durata effettiva di ogni singolo processo sotto ai tre anni, tendenzialmente verso il biennio, con l’ambizione di ridurre la durata a 12 mesi (quantomeno per le cause commerciali) nel momento in cui entrerà in vigore la riforma del codice di procedura civile.
Il Programma Strasburgo 2 si affianca alle risorse di natura economica già previste nella legge di stabilità con l’istituzione di un fondo presso il Ministero della Giustizia per l’efficienza del sistema giudiziario (50 milioni per il 2015, 90 per il 2016 e 120 dal 2017). A queste vanno aggiunti gli interventi per il reclutamento di risorse umane da destinare agli uffici giudiziari: 1.031 posti di personale amministrativo (su 9mila vacanti) saranno coperti con l’imminente bando di mobilità volontaria esterna, altre 71 unità sono già state trasferite da altri ministeri grazie alla mobilità compartimentale e 144 unità sono in corso di assunzione mediante utilizzazione di graduatorie rimaste parzialmente inutilizzate da parte di altre amministrazioni. Le nuove risorse finanziarie saranno assegnate dal Ministero secondo un criterio meritocratico, e cioè prioritariamente agli uffici che fin qui hanno saputo utilizzare meglio quelle loro già assegnate in precedenza, soprattutto se scarse.
Il Ministero della Giustizia mette in campo quindi un altro fondamentale tassello per restituire slancio e vigore al settore civile, la cui pessima condizione grava da anni sul sistema economico del Paese, rallentando gli investimenti stranieri e la crescita del Pil e, al tempo stesso, esponendo lo Stato a condanne giudiziali ai sensi della legge Pinto che il Ministero delle Finanze ipotizza possano toccare i 500 milioni di euro l’anno.
Al tempo stesso, dopo la sforzo compiuto con il censimento selettivo (per anno, per materie, per aree geografiche), il Ministero vuole raccogliere i frutti dell’ingente investimento nella creazione del data-warehouse e presentarsi in ambito internazionale con una immagine migliore e, soprattutto, dati più veritieri sulla reale situazione di arretrato (ben diversi da quelli del cd. “allarme giustizia incivile con un arretrato di 5,2 milioni di cause”). Il Programma Strasburgo 2 renderà possibili, fin dai prossimi censimenti parziali programmati a breve, sensibili miglioramenti nella ‘targatura degli affari civili’, con una tendenza verso l’azzeramento degli affari iscritti a ruolo fino all’anno 2010.