I trend tecnologici dell’anno
Il ‘digital purs’, ovvero il borsellino digitale. Applicazioni che monitorano la ‘power hour’, cioè l’ora in cui si è più efficienti al lavoro. Più cittadini ‘smart’ e case ‘collaborative’, la crescita dei video in streaming, i bambini sempre più connessi e bravi nel ‘coding’, la programmazione dei computer. Sono questi alcuni dei ‘trend’ tecnologici dell’anno che verrà, così come emergono da due distinti rapporti di Ericsson eSamsung.
Secondo l’azienda svedese che si occupa di tecnologie e servizi di comunicazione, i pagamenti via ‘mobile’ su cui si è lanciata Apple e a ruota Samsung, cresceranno. “L’80% di chi possiede uno smartphone pensa che questo sostituirà il portafoglio entro il 2020 – spiega Ericsson – il 48% di chi possiede un telefono intelligente preferirebbe utilizzarlo per pagare beni e servizi”.
Il 2015 rappresenterà anche “un anno di passaggio storico per lo streaming”, in quanto sempre più persone guarderanno video con questa modalità, rispetto alla tv tradizionale. Ma segnerà anche l’ascesa dei cittadini ‘smart’ che useranno sempre di più mappe del volume del traffico cittadino oppure app per comparare l’utilizzo di energia o controllare la qualità dell’acqua in tempo reale. Il calcolo dell’efficienza, questa volta in termini lavorativi, sarà invece possibile – secondo Samsung – grazie alle app dedicate alla ‘Power Hour’, cioè il calcolo del momento in cui si è più produttivi.
“Questa tecnologia – spiega il colosso coreano dell’hi-tech – aiuterà le imprese lungimiranti a ripensare al modo di rapportarsi col luogo di lavoro, favorendo flessibilità e telelavoro”. Queste funzioni saranno sempre più presenti sui dispositivi indossabili, come gli smartwatch, che da oggetto per i consumatori – prevede Samsung – “diventeranno più comuni negli uffici di tutto il mondo”. Tra le tendenze sempre più in ascesa nel 2015 c’è il grande capitolo dedicato alle case ‘collaborative’.
Infine, i bambini ‘connessi’. Per Ericsson “continueranno a guidare la domanda di un Internet più tangibile, in cui il mondo fisico sia connesso come lo sono gli schermi dei loro dispositivi”. E Samsung prevede che ci sarà una sempre maggiore richiesta di competenze informatiche, tanto che “ogni bambino che nascerà nei prossimi 12 mesi avrà il ‘coding’ fra le sue materie di studio principali, insieme all’aritmetica e alla grammatica”. Imparare a programmare i computer è una materia di insegnamento già in Regno Unito ed Estonia.