La voluntary disclosure prende forma. In Rete la prima bozza del modello
In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e, quindi, dell’entrata in vigore del provvedimento, in vetrina, per il vaglio, l’embrione della dichiarazione
Dopo l’approvazione definitiva da parte del Senato del disegno di legge sul rientro di capitali e l’autoriciclaggio, l’Agenzia delle Entrate ha reso disponibile sul proprio sito una prima bozza del modello che consentirà a chi intende aderire alla procedura di collaborazione volontaria, di mettersi in regola con il Fisco.
Uno schema asciutto ed essenziale, con pochi campi ma sufficienti a inserire le informazioni utili.
Nella prima riga due caselle per distinguere, innanzitutto, il tipo di disclosure: internazionale o nazionale. Si prosegue con le generalità e i recapiti del richiedente. Poi, tre opzioni: l’aderente può scegliere di avvalersi dello scudo fiscale (articolo 13/bis del Dl 78/2009), chiedere che “i rendimenti vengano determinati, anziché analiticamente applicando la misura del 5%” e, infine, può optare per una delle due modalità di versamento (in un’unica soluzione o in tre rate mensili).
La seconda pagina del modello è quella che accoglie i dati concreti relativi alle operazioni da portare alla luce e gli imponibili da regolarizzare.