Costa «Il problema è come viene gestita l’obbligatorietà penale»
«I dati del ministero di Grazia e Giustizia sulle prescrizioni parlano da soli senza ulteriori commenti. Va detto che coloro che oggi chiedono di abolire l`appello sono gli stessi che hanno insistito per reinserirlo, portando la cosa fin davanti alla Consulta, nel codice penale dopo che una legge del governo Berlusconi lo aveva abrogato in caso di assoluzione».
Il viceministro di Grazia e Giustizia Enrico Costa del Ncd si permette una sia pur lieve ironia dopo il trambusto che hanno provocato i dati sulle prescrizioni fornite dal suo stesso dicastero e snocciolati a un convegno delle Camere penali tenutosi venerdì al residence Ripetta a Roma.
Viceministro Costa, con quale onestà intellettuale si chiede l`allungamento sine
die della prescrizione dopo che si è constatato che nel 70 per cento dei casi la colpa è di pm e gip nelle fasi preliminari? «Ah non lo so va chiesto agli interessati. Certo è facile fare polemiche demagogiche ma queste cifre parlano da sole, il
problema non è dei tempi della prescrizione quanto di come viene gestita l`obbligatorietà dell`azione penale».
Un principio da rimettere in discussione? «Il problema esiste, dobbiamo essere
consapevoli che non è una questione di tempi ma di metodo, nessuna legge attualmente in discussione può sopperire a queste carenze».
E quelli che vorrebbero abolire l`appello? «Sono gli stessi che quando si abolì l`appello per le sentenze di assoluzione da parte del pm urlavano che si trattava di
uno sfregio alla giurisdizione».
C`è qualcuno che ha in mente un disegno autoritario della giustizia e che approfitta di questo clima emergenziale? «Io so solo che senza la prescrizione
i processi durerebbero anche più a lungo, se poi dietro ciò ci sia un disegno autoritario della giustizia non sta a me dirlo».
Fonte: Dim. Buf., Il Tempo