Alle Sezioni unite il nodo dell’incidente «in itinere»
Saranno le Sezioni unite a sciogliere i dubbi sulla portata della norma che regola gli incidenti in itinere. Lo ha deciso la Sezione lavoro (con l’ordinanza 25243) in seguito al ricorso di un marito che chiedeva l’indennità per la morte della moglie accoltellata dal suo convivente mentre percorreva la strada per recarsi sul posto di lavoro. I giudici, consapevoli che il verdetto avrebbe potuto essere diametralmente opposto a seconda della tesi più o meno restrittiva seguita, chiedono lumi al Supremo collegio per sciogliere il contrasto sul tema.
La Corte d’appello, nel giudicare il caso, aveva abbracciato l’orientamento – che restringe il raggio d’azione della copertura assicurativa Inail – secondo cui il fatto doloso del terzo va considerato evento esterno non previsto nè prevedibile «che altera la regolarità causale considerata dalla norma assicurativa» (articolo 12 Dlgs 38/2000), interrompendo il nesso tra la ripetività del percorso casa- lavoro e gli eventi negativi connessi.
Nel tempo si è affermato anche un indirizzo che tende a estenderere il concetto di infortunio in itinere agli «eventi dannosi, imprevedibili e atipici», indipendentemente dalla condotta volontaria dell’assicurato, partendo dal presupposto che il rischio che riguarda il percorso è protetto perché ricollegabile all’attività lavorativa. Ora saranno le Sezioni unite a fare chiarezza.
Fonte: P. Mac., Il Sole 24 Ore