Riforma della giustizia. Rispunta il divorzio diretto
Il divorzio breve non si arrende. E riprende il suo inter con l’obiettivo di inglobare anche la proposta di divorzio diretto, ovvero la possibilità di far cessare gli effetti del matrimonio senza l’intermezzo della separazione. Il tutto, purché ci sia accordo tra i coniugi e non ci siano figli minori o maggiorenni affetti da disabilità. Luogo dello scontro, la Commissione giustizia del senato presso la quale, ieri, sono iniziate le votazioni agli emendamenti presentati al ddl 1504 il cui iter si era interrotto a causa del tentativo di fondere le norme con il testo del dl sull’arretrato civile che ha introdotto la negoziazione assistita.
Ipotesi naufragata a causa del rifiuto secco arrivato direttamente dal governo. «Nel corso della seduta abbiamo presentato la proposta per l’introduzione del divorzio diretto e», ha spiegato a ItaliaOggi la relatrice Rosanna Filippin (Pd), «le reazioni hanno ben delineato l’esistenza di due distinte opinioni, i favorevoli ed i nettamente contrari. Non ci sono vie di mezzo. Questa volta, però», ha sottolineato la Filippin, «contiamo di concludere i lavori in modo da rimandare alla Camera il testo rivisto e corretto per l’approvazione definitiva. Le votazioni riprenderanno martedì 18 e, in quella sede, faremo i conti con eventuali strategie ostruzionistiche». Proprio da Montecitorio, inoltre, è arrivata la richiesta di accelerare i tempi. «Il tentativo di introdurre il divorzio diretto, istituto che ragionevole e che è stato oggetto di confronto anche tra i deputati, non deve essere però motivo per rallentare ulteriormente l’approvazione del testo licenziato a fine maggio dalla Camera», ha dichiarato la presidente della Commissione giustizia della Camera, Donatella Ferranti (Pd). «È un testo da tempo atteso dai cittadini ed è ancora più urgente dopo l’entrata in vigore del decreto Orlando sul processo civile che semplifica le procedure per la separazione e il divorzio».
Fonte: Italia Oggi, Beatrice Migliorin