ANCHE IL LUNEDÌ È CALCIO (Puntata 8) – di Angelo G. Abbruzzese
Porgendovi, innanzitutto, le mie più personali scuse per non aver raccontato l’ultima settimana calcistica delle nostre squadre (sia per le gare domenicali che per quelle di coppa), adesso può finalmente riprendere il mio – e il vostro – campionato. Per una Juve che va, c’è una Roma che rallenta. Dopo che sono trascorse otto giornate, abbiamo potuto assistere alla prima mini-fuga della stagione, anche se, forse, è ancora presto per considerarla tale. È fuor di dubbio, invece, che saranno proprio queste due squadre a giocarsi lo scudetto fino alla fine.
E non lo scopriamo di certo oggi, semplicemente perché, sin dall’inizio, sono apparse le più attrezzate per un traguardo del genere. Che poi in Europa stentino entrambe è un altro paio di maniche. I giallorossi, a Genova, rimangono al palo (quello colto da Gervinho), verrebbe da dire: la Samp sfigura affatto, anzi, visto che riesce a mostrare quella solidità difensiva che la sta contraddistinguendo in queste prime battute di campionato, condita da un Romero in versione super, capace di non far rimpiangere il finora perfetto Viviano. La Juve, invece, per dimenticare Zaza e Kasami, si affida ad una certezza assoluta del triennio contiano, Arturo Vidal, e ad un ritrovato Llorente, alla prima rete nel torneo. 2-0 ad un Palermo ben organizzato, ma che non deve certo disperarsi se perde punti a Torino. Dietro i colossi Juventus e Roma, troviamo, oltre alla già citata Sampdoria, la sorpresa Udinese, che torna a vincere grazie al solito, intramontabile Totò Di Natale e il gol, da terra, del rigenerato Cyril Thereau. Le milanesi continuano a procedere singhiozzando: stavolta, tra le due, è l’Inter a gioire (dopo un mese di astinenza), con il successo di Cesena ottenuto grazie al rigore – con conseguente espulsione di Leali – di Maurito Icardi e ad una prestazione finalmente convincente di Hernanes, forse per la prima volta continuo nell’arco di una gara da quando veste la maglia nerazzurra. Il Milan fallisce l’aggancio al terzo posto, pareggiando in casa contro una Fiorentina che continua a subire poco ma anche a segnare poco. La sintesi del match è, dunque, un 1-1 che soddisfa più Montella rispetto allo “scarso” Inzaghi. L’incornata di De Jong nel primo tempo è pareggiata dalla staffilata di Ilicic (anche per lui primo gol in campionato) nella seconda frazione. Il 6-2 con il quale il Napoli liquida il Verona potrebbe rappresentare davvero, per i partenopei, la svolta della stagione. La doccia fredda firmata Hallfredsson non scoraggia gli uomini di Benitez, ai quali bisogna riconoscere il merito di una rabbiosa reazione, che porta alla doppietta con cui Hamsik ribalta il risultato, che stava per diventare vana vista la prodezza di Nico Lopez. Nel finale si scatena Higuain (hat trick e pallone a casa) e Callejon si conferma sempre più capocannoniere. Tanti meriti vanno anche alla Lazio, che coglie la quarta vittoria consecutiva e si proietta nelle zone nobili della classifica, grazie ai gol di Biglia e Klose, intramezzati da quello di Farnerud (al rientro dopo 6 mesi). La classica “partita da under” tra Chievo e Genoa si chiude con un 1-2 in favore del Grifone, che mette le ali con i gol dei suoi bomber Matri e Pinilla e rovina l’esordio sulla panchina clivense di Maran, che si deve accontentare della zampata di Zukanovic. E adesso bisogna fare un elogio anche al mai domo Zdenek Zeman che, col suo Cagliari da trasferta, sbanca, con altre quattro reti (Sau, due di Avelar ed Ekdal), anche Empoli, riaprendo quello “Zemanlandia” che ci ha sempre fatto divertire. Ultimo ma non meno importante è il ritorno alla vittoria del Sassuolo di Di Francesco, che conferma le ottime cose fatte vedere contro la Juventus e, soprattutto, vede il primo gol dopo il dramma del tumore di Francesco Acerbi. Per il Parma, invece, è la settima sconfitta in campionato, che gli valgono l’ultimo posto in solitario e una crisi che pare interminabile. I gol di Floccari e Taider, uniti a quello del difensore ex Chievo, spazzano via la resistenza dei ducali, che segnano soltanto nel finale con Cassano. Semplicemente surreale quanto sta accadendo nell’ambiente gialloblù, passato dall’eccitazione per una qualificazione in Europa League sfumata soltanto per una banale questione di soldi ad un baratro che, di questo passo, potrà assumere i nebulosi caratteri della Serie B.
I TOP
Marek Hamsik (NAPOLI): È vero che Gonzalo Higuain ha realizzato una tripletta e i suoi primi gol stagionali, ma la copertina della gara della rinascita del Napoli è tutta dello slovacco. È sua, infatti, la doppietta che ribalta l’iniziale vantaggio dell’Hellas e dà il la alla goleada azzurra. ANIMA.
Danilo Avelar (CAGLIARI): Chi lo avrebbe detto mai? Si sa che con Zeman gli attaccanti la loro fortuna la fanno sempre, ma da qui a prevedere che anche un terzino sinistro (per altro non sempre titolare durante le scorse annate) trovasse spazio in zona gol ce ne passa. E invece, zitto zitto, sta diventando anche lui un trascinatore. RIVELAZIONE.
Francesco Acerbi (SASSUOLO): Taider ha giocato meglio, Berardi ha fornito un assist, Floccari ha segnato il gol che ha aperto la partita. Per carità, tutte cose vere. Ma stavolta ha vinto soprattutto lui. A prescindere dal risultato finale, un gol dopo un momento nerissimo come quello trascorso da questo povero ragazzo è un’incredibile iniezione di positività. Bentornato Francesco. COMMOVENTE.
I FLOP
Alessandro Lucarelli (PARMA): Quest’anno proprio non c’è. Dopo le mirabilie dello scorso anno, durante questo campionato sta fallendo alla grande. Sbaglia praticamente qualsiasi cosa, qualsiasi partita e anche contro il Sassuolo non si è smentito. INGUARDABILE.
Juan Guillermo Cuadrado (FIORENTINA): Dopo il rinnovo ci si aspettava un altro tipo di prova da un fuoriclasse come lui. Ma a Milano stecca: dall’inizio alla fine, non si vede praticamente mai. SCARICO.
Lorenzo Tonelli (EMPOLI): Il centrale classe 1990 è una delle sorprese di quest’inizio di campionato, ma, contro il Cagliari, ha deluso più di tutti. È vero che l’imbarcata è stata pesantissima per l’intera squadra, ma lui non ha azzeccato praticamente niente. FARRAGINOSO.