Legge Stabilità, Assegno di 900 euro per le neomamme Pensioni il 10 del mese
Dovrebbe essere un assegno di non meno di 900 euro, il contributo che arriverà alle neo-mamme per 3 anni a partire dal 2015. Sarebbe così – secondo quanto si apprende – la misura annunciata dal premier Matteo Renzi a sostegno della natalità, contenuta nella legge di Stabilità. Non è ancora chiaro se riguarderà anche i bambini adottati. La misura riguarderebbe comunque le famiglie con reddito Isee a 30.000 euro. L’effetto del bonus sarebbe ‘sterilizzato’ ai fini Irpef. Non aumenta cioè il reddito. “Stiamo sul pezzo”: con questa espressione il Tesoro tweetta che il bonus bebè verrà erogato mensilmente, rettificando l’ipotesi circolata in ambienti di Governo di un bonus erogato annualmente non inferiore ai 900 euro.
TAGLIO CONTRIBUTI – Il tetto della decontribuzione per le nuove assunzioni a tempo indeterminato salirebbe a 8.060 euro, dai 6.200 euro ipotizzati inizialmente. E’ questa, secondo quanto si apprende, una delle ultime ‘limature’ alla legge di Stabilità. L’azzeramento dei contributi varrà per i neoassunti entro il 31 dicembre 2015 e per massimo 3 anni.
PENSIONI – Solo chi ha la doppia pensione Inps-Inpdap (circa 800.000 persone) la riceverà, dall’anno prossimo, il 10 del mese. Gli altri 15 milioni la riceveranno come ora, il 1 se la pensione è Inps, il 16 se hanno un assegno Inpdap. Lo fa sapere l’Inps.
LEVATA DI SCUDI DELLA LEGA – Il leader della Lega Nord, Matteo Salvini intervenendo alla Telefonata di Belpietro, ha commentato la decisione del governo di spostare la data per il pagamento delle pensioni al 10 del mese: “Per risparmiare qualche miliardo di euro e per aumentare gli interessi. Il governo lo farà però sulla pelle dei disabili e dei pensionati, noi su questo faremo le barricate”. Sulla finanziaria Salvini ha risposto: “In questa legge di Stabilità ci sono due grandi assenti, la cancellazione della legge Fornero, per cui noi della Lega in primavera presenteremo un referendum, e l’abolizione degli studi di settore, che sono un vero strumento di tortura fiscale”.
Uil-pensionati, governo agisce contro i pensionati – “Questo Governo crea ai pensionati continuamente problemi, come se i pensionati chissà cosa gli hanno fatto, forse non gli hanno dato il voto, non lo so, ma sono perseguitati”. Romano Bellissima, segretario generale Uil Pensionati, intervenuto a Bari ad un convegno sulle truffe agli anziani. “Questa è una cosa che non ha alcun senso – dice Bellissima – perché se volevano unire le date bastava unificare tutto al primo. Perché spostare al 10, dimenticando che i pensionati possono avere da pagare affitti, mutui? È una cosa inaudita che noi abbiamo respinto. Adesso ci dicono che il Governo ha modificato la proposta dicendo che verranno spostati solo quelli che hanno la doppia pensione. Anche questa è una cosa ridicola”. “Il Governo – prosegue – faccia cose serie, invece di discriminare continuamente i pensionati. Gli aveva promesso gli 80 euro e non ce n’è più traccia. Gli sta creando una vita ad ostacoli”. Per Bellissima è una “mancanza di rispetto nei confronti delle persone anziane che non ha precedenti nella storia dei rapporti con i governi. Abbiamo avuto problemi con i governi precedenti, ma iniquo come questo governo mai”. “Abbiamo molte rivendicazioni che non trovano risposte, – continua il sindacalista – a partire dal ripristino integrale della indicizzazione che sta impoverendo troppo le pensioni. Il Governo continua a fini propagandistici a promettere 80 euro a destra e a manca ma non li dà a chi ne ha bisogno. L’Istat ha detto che la povertà sta crescendo tra i pensionati e il Governo guarda altrove”. Bellissima annuncia una “mobilitazione permanente di tutti i pensionati”. “Visto che non tiene in nessuna considerazione le cose che noi diciamo e proponiamo perché non blocchiamo la produzione, perché non siamo dei violenti, perché non usiamo atteggiamenti dirompenti, allora – ha detto – abbiamo deciso di partire il 5 novembre con tre manifestazioni a Milano, Roma e Palermo e poi inizieremo con manifestazioni in tutti i comuni di Italia. Con i tagli alle Regioni e di conseguenza alla sanità – ha concluso – saranno ancora una volta gli anziani a pagare il conto. Vogliamo evitare che questo accada e quindi arriveremo, se necessario, ad occupare i consigli comunali se verranno toccati i diritti degli anziani”.
Fonte: ANSA