Orlando: nessun rinvio per il processo telematico
«Non è opportuno alcun rinvio» rispetto alla data del 30 giugno prossimo, fissata per l’avvio del processo civile telematico. È quanto si è convenuto ieri nel corso del tavolo tecnico, voluto dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando, in vista dell’imminente entrata in vigore dell’obbligatorietà del processo civile telematico.
Tutti i partecipanti al tavolo – Csm, Cnf, Avvocatura dello Stato, Associazioni di magistrati e di avvocati, e altre amministrazioni pubbliche – «hanno unanimemente convenuto che il processo civile telematico – spiega il ministero in una nota – è una fondamentale occasione di crescita economica e che non è dunque opportuno alcun rinvio».
I lavori del tavolo proseguiranno nelle prossime settimane «per affrontare – aggiunge il ministero – le residue criticità connesse alla fase di transizione». L’informatizzazione e lo sviluppo del processo civile telematico sono tra gli «obiettivi prioritari» del ministero della Giustizia, secondo cui «l’informatizzazione avanzata degli uffici giudiziari è una delle misure per restituire efficienza e modernità al sistema giustizia».
OUA, ancora difficoltà per avvio processo civile telematico
Roma, 20 mag. (Adnkronos) – ”Purtroppo non possiamo eludere la realta’ strutturale del Paese: l’informatizzazione e’ in alcune zone inesistente e in altre le connessioni sono lentissime, con conseguenti interruzioni. Per depositare documenti corposi o comprensivi di fotografie l’invio puo’ impiegare anche ore. Bisogna innanzitutto, e necessariamente, intervenire, quindi, sul sistema telematico per evitare eventuali interruzioni del servizio, con conseguenti danni per il lavoro dei legali e per l’esercizio stesso del diritto di difesa”.
A sottolineare le difficolta’ in vista dell’avvio, il 30 giugno prossimo, del processo civile telematico, e’ stato il presidente dell’Oua, Nicola Marino, che ha partecipato al tavolo che si e’ tenuto ieri al ministero della Giustizia.
Sul piano degli attori del processo ”esistono anche altre criticita’: molte volte le cancellerie comunicano solo il dispositivo dei provvedimenti, obbligando cosi’ gli avvocati a prendere visione della motivazione e della copia integrale ancora con il sistema cartaceo – ha ricordato Marino – Va aggiunto che molti giudici continuano, spesso, a scrivere a mano i documenti, i quali devono essere poi scannerizzati e spesso non sono totalmente leggibili. Altra nota dolente e’ quella della formazione: non si e’ lavorato adeguatamente tanto con gli avvocati, cosi’ come con i funzionari”.
Marino ha comunque espresso soddisfazione per il metodo del dialogo, avviato dal ministro con tutti gli attori in campo, e ha invitato a guardare alle ‘best practices’, ”come quella del Tribunale ‘tecnologico’ di Sulmona che ha riconvertito la sua organizzazione e raggiunto livelli esemplari di efficacia nella risposta alla domanda di giustizia dei cittadini gia’ nel triennio 2010-2013”.