Nuova mediazione tributaria promossa dalla Corte costituzionale.
Censurata la sola disposizione sull’inammissibilità dei ricorsi depositati prima della conclusione del procedimento, tra l’altro normativamente già superata con l’ultima legge di stabilità
Via libera all’istituto deflativo che risolve le “mini-liti” fiscali senza ricorrere al giudice. Per la Consulta, sono inammissibili le questioni sollevate da alcune Commissioni tributarie provinciali in merito alla legittimità dell’istituto introdotto per prevenire ed evitare il contenzioso e risolvere senza andare in giudizio e applicabile agli atti dell’Agenzia delle Entrate di valore fino a 20mila euro, notificati dal 2 aprile 2012,.
Così si è espressa la Corte costituzionale, con la sentenza n. 98 del 16 aprile 2014.
A trovare accoglimento da parte della Corte è stata la sola censura relativa alla disposizione che prevedeva “l’inammissibilità” dei ricorsi depositati in Ctp prima della conclusione del procedimento di mediazione.
Disposizione, peraltro, modificata dall’ultima legge di stabilità. Infatti, per gli atti ricevuti dal contribuente a partire dal 2 marzo scorso, in caso di deposito del ricorso prima dei 90 giorni dall’istanza di mediazione, l’Agenzia delle Entrate può eccepire l’improcedibilità. Se il giudice la rileva, rinvia la trattazione per consentire la mediazione.
Non ci sono quindi rilievi di incostituzionalità per la mediazione tributaria, l’istituto deflattivo del contenzioso che risolve nella maggior parte dei casi le liti fiscali di valore fino a 20mila euro senza arrivare davanti al giudice, con conseguenti risparmi di tempo e costi sia per il contribuente sia per l’Amministrazione finanziaria.
In diciotto mesi – da aprile 2012 a ottobre 2013 – sono state avviate 125mila mediazioni, di cui circa 72mila sono state chiuse trovando un accordo fra le parti. Numeri che fanno registrare un indice di definizione di oltre il 57%. Quasi il 97% delle richieste di mediazione si chiude in 90 giorni: un risultato significativo anche in termini di celerità dell’azione amministrativa, che incide positivamente sull’intera gestione del contenzioso tributario, riducendo il tasso di “litigiosità”.
Il numero dei ricorsi presentati in commissione tributaria è stimato in discesa di quasi 39 punti percentuali in due anni, passando dagli oltre 159mila del 2011 a meno di 100mila del 2013. La diminuzione considerevole del contenzioso si registra soprattutto sulle liti fino ai 20mila euro, cioè proprio quelle interessate (e probabilmente risolte) dalla mediazione.