Università numero chiuso: al via i test di accesso. In 83mila per 19mila posti
Oggi Medicina e Odontoiatria. Domani sarà la volta di Veterinaria, giovedì di Architettura. Calano gli iscritti rispetto allo scorso anno. Proteste contro il numero chiuso
Al via oggi i test d’accesso ai corsi di laurea a numero programmato degli atenei pubblici, per la prima volta in calendario ad aprile. Si comincia con Medicina e Odontoiatria: oltre 64mila le aspiranti matricole a fronte di 10.551 posti disponibili.
La prova di ammissione consiste in 60 domande a scelta multipla, ciascuna con 5 opzioni di risposta. Lo studente dovrà rispondere in modo corretto, nel tempo a disposizione (100 minuti) al maggior numero di quesiti suddivisi in tre diverse sezioni: cultura generale, discipline di riferimento e logica. Quest’anno la ripartizione del numero di domande è stata modificata in favore del numero di quelle relative alle materie “disciplinari”. Domani toccherà a Veterinaria, giovedì 10 ad Architettura. I posti disponibili, in tutta Italia, sono rispettivamente 774 e 7.621.
Calano gli iscritti
I numeri rivelano un calo degli iscritti alle prove di accesso rispetto allo scorso anno. Per Medicina e Odontoiatria sono 64.187 contro i 74.312 del 2013, quando i partecipanti al test furono poi 69.073. Alla prova di Veterinaria si registrano 6.940 candidati contro gli 8.902 di un anno fa. Parteciparono di fatto in 8.050. Infine hanno perfezionato l’iscrizione alla prova di Architettura 11.884 studenti, contro i 16.651 iscritti effettivi dello scorso anno. Furono però 14.877 partecipanti reali al test.
I risultati
I risultati dei test saranno pubblicati il 22 aprile 2014 per Medicina e Chirurgia- Odontoiatria, il 23 per Veterinaria e il 24 per Architettura, mentre le graduatorie di merito nazionali saranno pubblicate il 12 maggio e si chiuderanno il giorno 1 ottobre.
Professioni sanitarie: il test è il 3 settembre
Per le professioni sanitarie, invece, la prova di ammissione, in calendario per il 3 settembre, viene definita da ciascuna università.
Proteste contro il numero chiuso
Polemiche dopo l’abolizione del bonus maturità e l’anticipo dei test a primavera. Ma non solo. Flash Mob di Udu (Unione degli Universitari) e Rete Studenti in tutte le università d’Italia in segno di protesta contro il numero chiuso e per controllare l’andamento dei test d’ingresso a Medicina e Odontoiatria che si svolgono oggi in tutti gli atenei.
Le due organizzazioni studentesche saranno in campo anche nei giorni seguenti in cui si svolgeranno le prove per architettura e saranno accanto alle migliaia di studentesse e studenti, con volantini per la guida al test sicuro 2014. I flash mob e i volantinaggi – si legge in una nota – “hanno lo scopo di denunciare le ingiustizie del numero chiuso e dei test: per smontare l’attuale sistema d’accesso, infatti, è necessario partire da un test in sicurezza”.
Blitz notturno al ministero
Questa notte gli studenti e le studentesse di Link-Coordinamento universitario hanno organizzato un blitz al ministero dell’Istruzione. Gli studenti hanno esposto uno striscione con scritto “Nessun escluso, libero accesso per tutti”, e hanno posto alcune sagome di potenziali iscritti a facoltà per il cui accesso è previsto il superamento di un test d’ingresso e un numero di posti inferiore a quello di coloro che ne fanno richiesta. “Il nostro blitz – dichiara Alberto Campailla, portavoce nazionale di Link – Coordinamento universitario – vuole segnalare un elemento su cui spesso si tace: ormai quasi il 60% dei corsi di laurea a livello nazionale è a numero chiuso o programmato, la situazione non riguarda più solo Medicina. Le università, per far fronte alla carenza strutturale di finanziamenti, si vedono costrette a diminuire il numero degli iscritti che accolgono ogni anno. Nonostante in questi anni il numero di studenti universitari sia calato di più di 58.000 unità, i governi continuano a nascondere dietro la retorica della meritocrazia il progetto di espulsione di massa dal mondo dell’alta formazione. Introducendo i numeri chiusi pressoché ovunque, si sta infatti decidendo che all’università potranno accedere in futuro sempre meno studenti”.