Della Valle attacca Moretti: “Abbia il coraggio di andarsene”
Non si placa la polemica sui compensi ai manager. Lupi: “Se l’ad delle Ferrovie vuole lasciare, faccia pure”. La denuncia di Sel: “Prendono 957 euro all’ora”
“Se Moretti avesse il coraggio e la dignità di andarsene, troverebbe milioni di Italiani pronti ad accompagnarlo a casa: sono tutti i viaggiatori costretti a viaggiare con tanti disagi sui treni delle ferrovie Italiane, costretti a subire ritardi ingiustificati, a viaggiare su treni vecchi, a usare stazioni decrepite e poco sicure, senza nessun rispetto per la loro dignità. Spetta a loro, infatti, il diritto di giudicare come le Ferrovie dello Stato sono gestite”. Così il patron della Tod’s e socio di Ntv, Diego Della Valle.
Lupi: “Se un manager vuol andare via, è libero di farlo”
Un tetto ci vuole, non c’è dubbio”, avverte la leader della Cgil, Susanna Camusso, prendendo posizione nel dibattito sugli stipendi dei manager riacceso dal confronto a distanza tra l’ad delle Fs, Mauro Moretti, e il premier Matteo Renzi. Per il governo al capoazienda delle Ferrovie replica il responsabile dei Trasporti, Maurizio Lupi: “Se un manager ha voglia di andare via è libero di trovare sul mercato chi lo assume a uno stipendio maggiore”. Moretti è “un manager efficiente” e ha “dimostrato di aver lavorato bene”, riconosce il ministro, ma “se il padrone, in questo caso lo Stato, decide che rispetto a quello stipendio bisogna dare un segnale anche nella direzione dei cittadini, giustamente siamo in un mercato libero e credo che se Moretti ha altre offerte, se vuole andare alle Ferrovie tedesche, lo può fare tranquillamente”.
I sindacati d’accordo: “Una riduzione è necessaria” Per la Cgil va data una risposta al fatto che “in questi anni sono progressivamente diminuite le retribuzioni dei lavoratori e si è alzato il valore delle retribuzioni degli alti manager”: per Susanna Camusso bisogna “ricostruire una forbice più ragionevole partendo da un innalzamento dal basso”. Dalla Cisl Raffaele Bonanni parla più in generale della spending review e dice: “No a tagli iperbolici sempre sulla povera gente”. Il tema accende il dibattito politico. Con Sel che ricorda la sua proposta di legge per un tetto ai compensi e calcola: “I manager italiani guadagnano 957 euro l’ora e i loro omologhi tedeschi la metà, mentre gli stipendi medi degli italiani sono tra i più bassi di Europa”. Moretti? Per l’Idv, dice il segretario nazionale Ignazio Messina, Renzi dovrebbe “cacciarlo”, oppure, aggiunge, “farei decidere il suo stipendio dai pendolari che ogni giorno prendono i treni regionali”. “Moretti ha p…….. fuori dal vaso”, twitta Fabrizio Chicchitto.
Coro di critiche su Moretti
Anche dal Pd non mancano critiche al manager delle Ferrovie: “Pensi ai pendolari”, dice l’europarlamentare Guido Milana. Guadagna meno di Michele Santoro? Paragone “improponibile”, commenta il parlamentare della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi: “Se l’ad delle Ferrovie pensa di lasciare dopo i risultati raggiunti non avrà nulla da temere nel trovare una nuova sfida manageriale”. Se Moretti resterà sulle sue posizioni “penserei a fare un investimento sulla nuova generazione di manager, italianissima, che si sta affermando in Italia e nel mondo”, dice il segretario del Psi e viceministro delle Infrastrutture Riccardo Nencini. Dal fronte dei consumatori interviene il Codacons: “Se gli omonimi di Moretti in Germania e altri Paesi europei guadagnano di più è anche perché offrono agli utenti un servizio migliore, con treni puntuali e una maggiore efficienza. Farebbe bene a chiedere ai pendolari italiani se il suo stipendio da 850mila euro è giustificato o meno”.