Madre ‘vive da parassita’, e le tolgono la figlia
Sottratta alla madre da polizia e servizi sociali mentre si trova all’asilo. Una bambina di 4 anni è stata prelevata ieri mattina da un istituto di Rapallo dopo che il tribunale per i minori ha stabilito che la piccola doveva essere affidata temporaneamente a una casa famiglia perché la madre non vuol lavorare. La notizia è riportata da Il Secolo XIX.
Nel provvedimento si legge che la donna “pone grossi limiti alla sua disponibilità lavorativa rimanendo completamente a carico delle associazioni di volontariato territoriali”. La madre della bimba è di origini romene e risiede a Santa Margherita Ligure dove viene aiutata dai servizi sociali, gli stessi che ieri sono intervenuti insieme a poliziotti in borghese per prelevare la piccola. Sconcerto tra le maestre della struttura che raccontano come la bimba fosse sempre tenuta bene e accudita da sua madre.
Per i giudici la giovane madre alla quale è stata tolta la figlia “pone grossi limiti alla sua disponibilità lavorativa”, ma al di là della motivazione potrebbe esserci un’altra storia, legata al lavoro sommerso, quello in nero. Secondo Il Secolo XIX, la donna, 38 anni, ragazza madre, lavora come badante, percepisce 200 euro ufficialmente e altri soldi in nero. Ma, secondo quanto appreso, anche con i compensi in nero le sue disponibilità economiche non sarebbero tali da non ricorrere all’aiuto dei servizi sociali. “A mia figlia mai ho fatto mancare qualcosa”. La direttrice della scuola conferma che la piccina “era sempre pulita, in ordine. E la madre una persona per bene”.
Giudice, stile vita mamma parassitario – Lo stile di vita della donna cui il tribunale dei minori di Genova ha tolto la bambina permane negli anni “instabile, precario, alieno all’assunzione di fattivi impegni e parassitario rispetto ai sostegni ottenuti”. Lo si legge nell’ordinanza del tribunale genovese. La bambina così “si trova in condizioni di indigenza e emarginazione – prosegue l’ordinanza – che ne mettono a rischio la salute psicofisica e le prospettive evolutive”.
La madre romena cui è stata tolta la figlia di 4 anni dal tribunale dei minori di Genova avrebbe operato “una strumentalizzazione della bambina” che usa per “pretendere di ottenere una casa comunale e benefici di vario genere”. Lo si legge nell’ordinanza del tribunale con cui è stata disposto l’affidamento della bimba. La donna cui è stata tolta la figlia, scrive ancora nell’ordinanza il giudice del tribunale dei minori di Genova “ha dimostrato in questi anni un livello di grave inadeguatezza e irresponsabilità genitoriale, non mettendosi in grado di provvedere autonomamente al mantenimento e alla cura della figlia nonostante i molti e cospicui sostegni offerti”. In più, secondo il giudice, la donna ha dimostrato “grande ambivalenza affermando di condividere i vari progetti che le sono stati proposti salvo poi opporsi recisamente quando erano state già trovate e impegnate le risorse”.
“Fatemi capire come fare per riavere mia figlia, io non ho fatto niente”. Lo ha detto la mamma della bimba di 4 anni prelevata ieri da un asilo di Rapallo su provvedimento del tribunale dei minori di Genova. La donna piange e non si dà pace. “Volevano darmi un avvocato d’ufficio ma ho rifiutato perché non mi fido più di nessuno”.