Ucciso a Milano boss Pasquale Tatone
C’era una calma spettrale, stamani all’alba, a Quarto Oggiaro, il quartiere della periferia nord di Milano che sembra essere ripiombato nelle guerre tra clan di anni passati. Ieri sera, infatti, in un agguato è stato freddato, a due passi da casa, Pasquale Tatone, di 54 anni, il capoclan di una delle famiglie che storicamente controllavano lo spaccio di stupefacenti. Sotto una pioggerella fine, la stessa sotto la quale sono stati uccisi, domenica scorsa, il fratello di Pasquale, Emanuele, di 52 anni e il suo autista, Paolo Simone di 54, in un campo poco distante, l’uomo è stato ucciso a colpi di fucile, appena sedutosi sul sedile dell’auto, dopo aver visto la partita.
Dopo i rilievi della Scientifica, durati tutta la notte, l’auto sulla quale si trovava, una Ford Fiesta blu posteggiata all’angolo tra via Pascarella e via Trilussa, è stata sequestrata. Sul posto, di fronte a un circolo-pizzeria, rimangono solo alcuni vetri del lunotto posteriore del lato guida infranto da, pare, due o più colpi di fucile e qualche guanto di lattice lasciato dai poliziotti. ”Speriamo di non ricominciare” dice un’edicolante all’incrocio che sta sistemando i giornali e alludendo alla possibile faida che potrebbe scatenarsi. Vari passanti si fermano, guardano il punto dell’omicidio, chiedono increduli se si tratta davvero di Pasquale Tatone. Lui, il capofamiglia e con un nome che incute timore, abitava poco distinte, al numero 8 di via Lopez. Era ”a casa sua”, nel suo ‘fortino’, si sentiva tranquillo, girava da solo ed era andato a vedere la partita anche se domenica gli avevano ammazzato il fratello. Un senso di sicurezza che gli è stato fatale.
Fonte ANSA