Confederations: a Rio torcida azzurra
Delusione fra la ‘torcida’ dell’Italia presente all’aeroporto Tom Jobim di Rio de Janeiro in attesa di poter acclamare Mario Balotelli e compagni. Erano almeno una ventina i sostenitori degli azzurri che, nonostante l’ora (l’aereo degli azzurri è atterrato alle 5.40 locali), si trovavano nella zona arrivi dello scalo, quasi tutti vestiti con la maglia della nazionale e con cartelli con scritte del tipo “L’Italia arrivò, benvenuti a Rio”. Ma i giocatori e la delegazione Figc non li hanno incontrati, perché sono stati prelevati e portati via attraverso un accesso secondario da un bus che li ha attesi sulla pista di atterraggio.
Inevitabile un po’ di delusione tra quei tifosi che, come il 24enne Geovanni Vincenzo, era venuto addirittura da San Paolo a Rio per acclamare i suoi beniamini. “Ma ora mi fermo a Rio – ha commentato – e domani vado a vedere Italia-Haiti”. I fratelli Rodrigo e Debora Perrotta, padre calabrese e vestiti entrambi con la maglia azzurra dei Mondiali vinti nel 2006, sapevano già dell’assenza del loro omonimo romanista, ed erano all’aeroporto soprattutto per vedere Buffon: “per noi ‘ un mito, e il nostro sogno era incontrarlo qui – hanno spiegato i due fratelli -, ma ora ci accontenteremo di vederlo in azione al Maracana’ in Italia-Messico” . “Ma io tifo Italia – ha spiegato la ragazza – non solo per le mie origini, ma anche perché adoravo Fabio Cannavaro. Quando giocava era davvero il più bello del Mondiale, e io ho fatto dei corsi per imparare l’italiano solo per capire cosa scrivevano i giornalisti di lui”.
BALOTELLI, IO AMO IL BRASILE – “Io amo il Brasile”. E’ una dichiarazione esplicita quella di Mario Balotelli, che pochi minuti dopo esser sbarcato con la nazionale azzurra a Rio de Janeiro esprime via twitter tutta la sua passione per il Paese che ospiterà la Confederations e il prossimo anno il Mondiale