Abolito il finanziamento Stop graduale in 3 anni
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al disegno di legge sull’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti. A confermare la notizia lo stesso premier su twitter.
L’abolizione sarà graduale e spalmata nell’arco di tre anni l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, che sarà ridotto al 60% il primo anno, al 50% il secondo anno e al 40% al terzo anno, per poi essere abolito del tutto.
Secondo la bozza del ddl entrata in Cdm, i partiti che non adotteranno uno statuto, con criteri di trasparenza e democraticità, non potranno essere ammessi a benefici quali le detrazioni per le erogazioni volontarie, la destinazione volontaria del 2 per mille e la concessione gratuita di spazi e servizi.
“Il Consiglio dei ministri ha approvato la fine del finanziamento come l’abbiamo conosciuto, é un passo importante, lo avevamo promesso e abbiamo mantenuto la promessa” e “confido nel fatto che il Parlamento lo approvi rapidamente perché ne va della credibilità del sistema politico”. Così il premier Enrico Letta, in conferenza stampa a palazzo Chigi, dove ha spiegato che la gradualità (“decalage”) è imposta “dal meccanismo fiscale”. Si tratta di un “tema molto importante” e “sono sicuro e convinto che le forze politiche” sono impegnate su questo. Quanto al fatto che è stato approvato con la formula “salvo intesa”, Letta ha detto: “E’ soltanto legata alla bollinatura della Ragionaria e non alla parte politica perché i nodi politici sono già risolti e la coesione politica della maggioranza è stata importante”, ha aggiunto, ringraziando i partiti per quanto fatto.
Erogazioni volontarie con detrazioni del 52% per gli importi fra i 50 e i 5.000 euro e del 26% per tutti gli altri fino a un massimo di 20mila; destinazione volontaria del 2 per mille; concessione gratuita di spazi (anche tv) e servizi. Sono gli unici canali di sostegno ai partiti previsti nella bozza di Ddl entrata in Cdm.