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Cardinal Bagnasco: “Serve un governo stabile, immediato”

“E’ l’ora di non tergiversare, in nessun modo e per nessun motivo”. Serve “un governo stabile, immediato, immediato” che punti “alcuni obiettivi assolutamente irrinunciabili sul piano del lavoro e del rilancio economico e sul piano delle essenziali riforme strutturali e dello Stato”.

Così il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova, a margine del Convegno diocesano per i Ministranti, nel capoluogo ligure. “L’esempio anche dall’alto è venuto – ha aggiunto il porporato – e questo deve essere di grande monito, oltre che di esempio e di incoraggiamento, perchè, al di sopra delle difficoltà personali o di parte, ci deve essere assolutamente il valore della gente, della nazione, del popolo, del bene comune”.

“Questo non si può conseguire – ha proseguito il cardinale Bagnasco – senza un governo stabile, immediato, che punti alcuni obiettivi assolutamente irrinunciabili sul piano del lavoro e del rilancio economico e sul piano delle essenziali riforme strutturali e dello stato”.

“Su questi versanti – ha sottolineato – non si può più aspettare: la gente non può più attendere. Le forze politiche – ha concluso il presidente della Cei – si devono impegnare nel modo più assoluto, sacrificando se stessi perche’ sono stati eletti per il bene della gente”.

La celebrazione del 68esimo anniversario della Liberazione “ci riporta alla memoria dei valori che non devono essere mai trascurati, nonostante le difficoltà del tempo presente quindi la collaborazione, l’unità nazionale a tutti i livelli e in tutti i modi”. Così il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei.

Secondo il presidente della Cei è necessario “superare punti di vista che possono essere diversi, ma che non devono essere motivo di contrasto insanabile, perche’ al di sopra di tutto c’è il bene della nazione e della gente che, come ho detto tante volte, è stremata dalla situazione economica, dalla mancanza di lavoro, e che rischia – ha concluso – di scivolare sempre di più nella sfiducia”.

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