Lega, arrestato ex tesoriere Belsito
Nell’ambito dell’inchiesta sui conti della Lega Nord, la magistratura di Milano ha arrestato l’ex tesoriere del Carroccio Francesco Belsito. Le accuse vanno dall’associazione per delinquere alla truffa aggravata ed altri reati.
Nell’inchiesta in cui è stato arrestato l’ex tesoriere della Lega Nord, Francesco Belsito, e’ stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare anche nei confronti di Stefano Bonet, l’uomo degli investimenti in Tanzania coi soldi del Caroccio. Da quanto si e’ saputo, altre due persone sono ricercate.
L’ex tesoriere e’ stato arrestato nella sua casa genovese stamani alle 6. E’ stato immediatamente trasferito nel carcere di San Vittore. L’abitazione e’ stata perquisita da militari della guardia di finanza.
La Guardia di finanza di Milano, nell’ambito dell’inchiesta ha arrestato anche Romolo Girardelli, che era ricercato in queste ore dai militari. Girardelli, gia’ indagato nell’inchiesta, e’ il procacciatore di affari che era legato, stando alle indagini, all’imprenditore veneto Stefano Bonet. Da quanto si e’ saputo, una quarta persona e’ ricercata e sarebbe all’estero.
Da quanto si e’ saputo, le richieste di custodia cautelare firmate dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo e dai pm Roberto Pellicano e Paolo Filippini risalgono a 4-5 mesi fa e l’ordinanza di custodia cautelare in carcere e’ stata firmata dal gip Gianfranco Criscione. Da quanto si e’ saputo, l’esigenza degli arresti starebbe in un presunto tentativo di inquinamento probatorio. Girardelli nelle intercettazioni dell’inchiesta veniva definito “l’ammiraglio”.
Un “comitato d’affari” che utilizzava la propria influenza per gestire presunti rapporti illeciti nel mondo dell’imprenditoria italiana. Lo ipotizza la Procura di Milano nel filone di inchiesta che, in base agli approfondimenti sul capitolo Fincantieri, ha portato in carcere anche l’ex tesoriere della Lega Francesco Belsito.
Nell’inchiesta, per la quale sono stati arrestati anche l’imprenditore Stefano Bonet e il procacciatore d’affari Romolo Girardelli (e una quarta persona e’ ricercata all’estero) sono indagati per associazione per delinquere, tra gli altri, anche Bruno Mafrici, professionista calabrese che aveva un ufficio nello studio milanese Mgim e il promotore finanziario Paolo Scala.
Questo filone di indagine ha ‘fotografato’ una serie di presunti rapporti illeciti ‘costruiti’ da Belsito, che in passato e’ stato nel cda di Fincantieri, grazie all’influenza acquisita per via dei suoi incarichi a livello di partito e politici. Infatti, oltre ad aver ricoperto il ruolo di tesoriere in via Bellerio, e’ stato anche sottosegretario del Ministero per la Semplificazione normativa all’epoca guidato da Roberto Calderoli. La tranche dell’indagine che riguarda le ordinanze di custodia cautelare di oggi, e nella quale e’ contestato anche il riciclaggio in relazione ai fondi della Lega investiti in Tanzania e a Cipro, e’ distinta dall’altro filone ribattezzato ‘The family’ e che riguarda le spese della famiglia Bossi e che e’ in via di chiusura