Alfano: Governo politico o voto
Per il Pdl la linea resta quella della manifestazione di Bari: “O un esecutivo in grado di fronteggiare l’emergenza economica e sociale oppure elezioni”. Lo spiega il segretario del Pdl Angelino Alfano, in una intervista al Messaggero.
Governo politico, di legislatura
“Esattamente”, è la risposta dell’esponente azzurro. “Un governo che per i numeri e la rappresentatività della sua composizione possa fare le riforme necessarie. Francamente, con i tecnici abbiamo già dato”. Alfano non ha voluto cedere al “totonomi” su chi dovrà guidare il governo, ma ha lasciato una porta aperta all’ipotesi di un ritorno alle urne: “Noi non abbiamo ancora deciso – ha ammonito – di fare un governo Pd-Pdl. Tutto ovviamente dipenderà dal programma”.
Statista
Alfano sottolinea come il centrodestra si sia comportato “con assoluto senso di responsabilita’” nella partita del Quirinale e che Berlusconi “e’ apparso come un vero statista dicendo fin dal primo giorno di essere disposto a sostenere per il Quirinale un candidato espressione del Pd e idem per palazzo Chigi se questo era necessario per realizzare un governo forte, capace di risolvere i problemi dell’Italia”. Per questo “non si puo’ genericamente parlare di fallimento di forze politiche: bisogna parlare piu’ concretamente di fallimento del Pd”. Secondo il segretario del Pdl, l’errore piu’ grave di Pierluigi Bersani in tutta la vicenda di questi ultimi giorni, e’ stata quella di “non aver fatto i conti con la realta’. Chiuse le urne il Pd non ha voluto prendere atto di non aver vinto le elezioni ed e’ andato a schiantarsi contro il muro eletto dai grillini”.
Cicchitto: almeno 2 anni
“A questo punto o si fa un governo fortissimo o si fanno solo dei pasticci molto pericolosi per tutti. Occorre un governo che duri almeno due anni, non un governino disorganico o di sei mesi, allora tanto vale andare ad elezioni. Che sia rappresentativo del Pd e del Pdl, e della lista Civica. Nelle forme possibili, per carità, non chiamiamole larghe intese, chiamiamole anche mezze intese, come ha detto Marini, ma se non si fa questo, rischiamo di essere da capo a dodici”. Cosi’ Fabrizio Cicchitto in una intervista al Corriere della Sera.
Il governo dovrebbe fare “una scelta politico istituzionale di fondo, a mio avviso quella del semipresidenzialismo alla francese e della conseguente legge elettorale vigente in
Francia. Fare una mediazione economica dei programmi di Pd e Pdl, all’insegna di maggiore crescita e minor rigore, ovvero una correzione dell’agenda Monti”.