Rodotà: contento per il riconoscimento di quello che ho fatto
Colpito dalla grande accoglienza della sua candidatura sui social network, soprattutto da parte dei giovani. Il giurista è soddisfatto anche se la convergenza verso Napolitano dovrebbe portare alla riconferma del Presidente.
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Rodotà a Rainews24 ha detto di essere contento per il riconoscimento di quello che ha fatto in passato. E di essere colpito dalla grande accoglienza della sua candidatura sui social network, soprattutto da parte dei giovani. Soddisfatto anche se la convergenza verso Napolitano dovrebbe portare alla riconferma del Presidente.
“C’e’ stata una grandissima attenzione crescente alla mia persona. Vedo in questo il riconoscimento del lavoro su acqua bene comune, diritti, che sono la mia mania. La mia eta’ avrebbe consigliato di essere un po’ piu’ cauto ma invece in questa storia vedo una spinta enorme a continuare, che mi impegna un po”‘. Lo ha detto Stefano Rodota’ a Bari.
Il silenzio inspiegabile dei Democratici
“Ho letto oggi che ci sono vertici del Partito democratico irritati con Rodota’ perche’ non avrebbe mai detto che la sua candidatura non era di parte. Ma se c’e’ stato qualcosa cui hanno tenuto molto i parlamentari del Movimento 5 stelle in questi giorni, e’ proprio dire che la mia non era una scelta interna, che non apparteneva alla loro parte politica. E’ aperta a tutti, lo hanno spiegato pi- volte e molto bene. Per questo non l’ho sottolineato”.
Lo afferma a Repubblica, Stefano Rodota’, che aggiunge: “Leggendo queste coseche trasudano un po’ ipocrisia, la mia reazione e’ questa: ma come? Io sono un signore che loro conoscono molto bene da alcuni anni. Esistono molti strumenti oggi per tenersi in contatto: telefono, sms, e mail. Se volevano un chiarimento, perche’ non li hanno usati?”.
Del Pd, dunque, “nessuno”, ribadisce Rodota’ lo ha chiamato: “Percio’ mi sono irritato. Perche’ vedo in questa vicenda una grande ipocrisia. Io ho lavorato tanti anni con quelle persone. Quando ha fatto loro comodo, il telefono e’ stato molto utilizzato”.
“Io – si difende il giurista – non sono stato scelto da Beppe Grillo. La mia candidatura girava in Rete da mesi, con sottoscrizioni, firme, appelli. Non e’ stata certo un’invenzione dei grillini. Nella loro consultazione on line, alcuni nomi sono venuti fuori piu’ di altri perche’ erano gia’ nel circuito. La mia candidatura non e’ stata un’invenzione o una forzatura”. Ma, aggiunge con ironia Rodota’, “altri che non usano Internet avrebbero potuto usare il telefono”.
Io non devo dire né sì né no
“Io non devo dire ne’ si’ ne’ no, questo e’ il punto. Avrei dovuto dire qualcosa se fossi stato li’ dentro.” Stefano Rodota’, a Bari per un dibattito promosso da Repubblica, ha spiegato: “Io non sono uno dei 1007 (grandi elettori, ndr), quindi…”. E ha aggiunto: “Sono tranquillissimo”.