Quirinale. Bersani al Cavaliere: Amato, D’Alema o Marini
Pier Luigi Bersani avrebbe presentato in un colloquio telefonico a Silvio Berlusconi la rosa dei candidati al Quirinale. Dalla rosa, composta da più nomi, le personalità prese in considerazione dal Cav, in queste ore, sarebbero Amato, D’Alema e Marini, che il leader Pdl avrebbe già incontrato. Ore decisive nella scelta del candidato ‘forte’ per il Quirinale e Beppe Grillo mette Pier Luigi Bersani all’angolo: “Finora questo signore ci ha chiesto solo il voto per un governo Bersani per farsi i cazzi suoi”, accusa Grillo dal suo blog.
La reazione di Sel
“Se le intese, gli accordi e i dialoghi” in corso in queste ore sul futuro Presidente della
repubblica “sono la prova d’orchestra di un governissimo, esprimiamo la nostra radicale contrarieta’”, fa sapere Nichi Vendola parlando alla Camera.
Profumo di intesa
“Berlusconi vuole un garante per i suoi processi. D’Alema, il principe dell’inciucio, e Amato, l’ex tesoriere di Craxi sono candidati ideali. Dopo l’occupazione del Tribunale di Milano da parte dei suoi parlamentari, vorrebbe occupare anche il Quirinale” è la lettura della situazione da parte del leader 5 Stelle, che teme l’accordo Bersani-Berlusconi.
Suicidio
“Dal suo punto di vista – osserva – è un legittimo obiettivo, per Bersani – rincara – è il suicidio della Repubblica di cui lui e solo lui sarà il responsabile”.
Bersani ci ignora, preferisce le “Berlusconarie”
“Bersani ha ignorato i nomi proposti dal MoVimento 5 Stelle per un semplice motivo. Gargamella ha già deciso. Ha fatto le Berlusconarie”. E’ la rottura tra Grillo e Bersani, affidata al post del guru M5S sul suo blog. “I votanti erano due: lui e lo psiconano durante un colloquio intimo. Trasparenza e condivisione, queste sono le parole d’ordine del pdmenoelle”, osserva ancora.
“Sono stati scelti in particolare due nomi: D’Alema e Amato. Due personaggi di garanzia giudiziaria – afferma Grillo – al posto di una figura di garanzia istituzionale”.
L’occasione mancata nelle consultazioni
A Bersani, Grillo rimprovera che “non ha risposto alla richiesta di rinunciare ai 46 milioni di euro di finanziamento elettorale, (il M5S ha rinunciato a 42 milioni di euro), non ha fatto una piega su una proposta congiunta di incandidabilità di Berlusconi, nè per la legge sul conflitto di interessi”. In sintesi, “voleva tutto in cambio di nulla per sopravvivere a se’ stesso”.
Ognuno si prenda le sue responsabilità
“Il M5S ha espresso i suoi nomi consultando decine di migliaia di iscritti. Ha votato persone come Gabanelli, Strada, Rodota’, Zagrebelsky, Imposimato”, insiste Beppe Grillo. “Il pdmenoelle – incalza dal suo blog – ha consultato (e sta consultando) solo Berlusconi per proporre D’Alema, Amato, Violante come ruotino di scorta o un presidente dell’inciucio dell’ultimo momento”. “Un loro settennato consegnerà l’Italia alla dissoluzione non solo economica, ma anche come Stato unitario. E’ bene saperlo in anticipo”, dice ancora Grillo che chiude con un esplicito “ognuno si prenda le sue responsabilità”.