Lettera contenente ricina inviata a Obama
Un pacco sarebbe stato inviato all’ufficio del senatore dell’Alabama Richard Shelby, un democratico che ha sostenuto parecchie misure sul controllo delle armi. Sono intervenute le squadre anti-bomba per bonificare gli edifici.
La polizia ha fermato e interrogato un uomo in uno degli edifici del Senato. Era in possesso di buste sigillate in uno zaino e agiva in modo sospetto. Lo riporta la Cnn
Lettera alla ricina inviata ad Obama
Anche la lettera sospetta inviata a Barack Obama, conterrebbe tracce di ricina come le altre due missive inviate a due senatori. Lo affermano fonti investigative al Wall Street Journal a conoscenza dei risultati dei test compiuti. La ricina è una sostanza naturale molto velenosa e potenzialmente letale per l’uomo se ingerita o inalata La lettera contenente sostanze sospette recapitata al presidente americano, Barack Obama, è stata ricevuta ieri, 16 aprile, il giorno dopo l’attentato di Boston, al centro di smistamento e controllo della posta presidenziale, in Maryland. La lettera – secondo quanto riportano fonti investigative – è “simile” a quella inviata
ieri al senatore Wicker, contenente tracce di ricina, sostanza altamente velenosa e letale per l’uomo, ed è stata intercettata dal personale dello Us Postal Service che si occupa di controllare tutta la corrispondenza inviata alla Casa Bianca e al Congresso.
E un’altra lettera, risultata positiva alla ricina è stata recapitata al Senato americano, rende noto la ABC.
Boston: inquirenti temono “lupo solitario”
A due giorni dall’attentato sul traguardo della maratona di Boston prosegue la caccia ai responsabili della strage, costata la vita ad almeno tre persone, tra cui un bimbo di 8 anni, e il ferimento di altre 176. A tredici di loro è stato necessario amputare gli arti inferiori, dilaniati dalle esplosioni. Gli ospedali hanno dimesso più o meno la metà dei feriti. Ma ci sono timori per le sorti di tre bambini, soprattutto per quelle di un piccolo di 5 anni. In stato critico anche un bambino di 10 anni e una bambina di 9, che hanno ferite multiple alle gambe.
Fonti riservate molto addentro alle indagini, citate dal network televisivo ‘Cnn’, hanno riferito come gli inquirenti abbiano più di un sospetto sull’ipotesi che ad agire non sia stato nè un commando nè comunque un gruppo clandestino organizzato, bensì un semplice ‘lupo solitario’: un terrorista isolato e auto-sufficiente, senza legami e senza complici. “E’ l’eventualità che ci preoccupa maggiormente”, hanno ammesso le fonti anonime. “Nessuna traccia, nessun elemento, nessuna informazione”.
La possibilità che si tratti di un attentatore il quale avrebbe agito da solo sembra avallata anche dal fatto che per l’innesco sarebbe stata impiegata una “miscela esplosiva improvvisata a combustione lenta”: per esempio clorato di potassio misto a zucchero oppure la cosiddetta ‘flash-powder’, un tipo di polvere pirica in genere utilizzato per confezionare petardi o fuochi di artificio. Si tratta in entrambi i casi di sostanze comunissime, facilmente reperibili, efficaci e il cui acquisto non desta sospetti.
Corrispondono inoltre alle semplici istruzioni contenute in un articolo apparso nel 2010 su ‘Inspire’, sito on-line in lingua inglese curato da al-Qaeda nella Penisola Arabica. Le relative indicazioni, che i militanti islamisti erano contestualmente sollecitati a seguire, a quanto sembra hanno finito con l’essere fatte proprie anche da frange dell’estrema destra americana, come i ‘suprematisti’ bianchi.
Per il resto, le indagini hanno permesso di raccogliere un gran numero di frammenti metallici, in particolare chiodi privati della testa o cuscinetti a sfera, e i resti di quelle che si ritiene fossero le pentole a pressione riempite di esplosivo mescolato alla mitraglia, ma anche diversi brandelli di tessuto nero in nylon, forse appartenuti a un borsone o a uno zaino nel quale erano state nascoste le bombe, e pezzi di cavo elettrico collegati a parti di piccoli contenitori, batterie o circuiti stampati: probabilmente l’innesco.