La terra trema in Iran e Pakistan, si teme una strage
Un terremoto record con epicentro nell’est dell’Iran ha causato decine di vittime almeno in Pakistan e centinaia di feriti sui due lati della frontiera, facendo tremare l’intera regione dal Golfo persico all’India. La perifericita’ della zona, combinata alla scarsa trasparenza del sistema informativo iraniano che ha sfornato indicazioni contraddittorie, fa temere decine di vittime anche in Iran.
Il sisma, il secondo che colpisce l’est dell’Iran in otto giorni, e’ stato stimato di magnitudo 7,7 Richter dal Centro di sismologia iraniano e 7,8 su una differente scala da quello di geofisica americano. Il terremoto stavolta ha avuto l’epicentro nella provincia iraniana del Sistan-Balucistan, 81 chilometri a nord della citta’ di Saravan. Secondo le autorita’ iraniane e’ stato il piu’ potente almeno degli ultimi 50 anni e un responsabile del centro di ricerca sismologica dell’Universita’ di Teheran ha spinto il precedente a circa 100 anni fa.
Le vittime accertate in serata sono almeno 35: secondo un annuncio delle autorita’, 34 sono segnalate in Pakistan, in differenti zone della provincia del Baluchistan, per la maggior parte nell’area di Mashkel. Centinaia sono le persone rimaste ferite, fra cui circa 50 scampate al crollo di un edificio a Karachi. In Iran la Tv statale Press Tv ha annunciato un solo decesso dopo che le autorita’ avevano sostenuto che non ci sono state vittime, smentendo cosi’ una fonte ufficiale che paventava centinaia di morti.
Almeno 40 vittime erano state segnalate da fonti ufficiose riprese dalla Tv di stato, dall’agenzia ufficiale Irna e dalla semi-ufficiale Ilna. Fonti locali citate dai siti dell’area si erano spinte a precisare che i morti fossero “almeno 81” e “migliaia” edifici crollati. La prefettura di Saravan ha segnalato “soltanto 27 feriti” ma non e’ stato dato risalto a un bilancio complessivo dei ferimenti.
Gia’ nel sisma della settimana scorsi vi erano state discrepanze fra il bilancio ufficiale di 37 morti e informazioni ufficiose rilanciate dagli stessi media iraniani. Il terremoto e’ avvenuto alla profondita’ di 80 chilometri e questo spiega come mai il sisma sia stato avvertito anche negli Stati del Golfo persico come gli Emirati Arabi dove ci sono state evacuazioni a Dubai, e in India, dove hanno tremato alti edifici di New Delhi spingendo la gente per le strade. La profondita’, secondo un esperto iraniano, ha anche attutito l’effetto in superficie rendendolo equivalente ad un sisma di magnitudo 4.
La zona, come hanno sottolineato Mezzaluna rossa e unita’ di crisi iraniana, e’ desertica e scarsamente popolata, contribuendo cosi’ al contenimento dei danni umani e materiali. Come gia’ nel sisma che ha colpito proprio martedi’ scorso l’omonima provincia, anche stavolta la centrale nucleare iraniana di Bushehr non ha subito danni: lo ha sostenuto l’Agenzia atomica della Russia, paese che ha costruito l’impianto sito a circa mille km dall’epicentro del sisma, e quella iraniana in una comunicazione rivelata dall’Aiea, l’Ente internazionale di controllo.
L’Iran del resto e’ un paese fortemente sismico: gia’ nell’agosto scorso 2012 vi era stato un terremoto con 306 morti e circa 4.500 feriti a Tabriz, nel nordovest. Il sisma che nel dicembre 2003 colpi’ l’antica citta’ di Bam causo’ tra i 25 mila e i 31 mila morti a seconda delle stime e ancor piu’ tragico fu il terremoto del giugno 1990, ancora una volta nel nord-ovest, che fece circa 37 mila vittime e piu’ di 100 mila feriti nelle province di Gilan e Zanjan.